Miserrima la percentuale del totale della flotta circolante nei nostri mari che ha messo in atto misure per proteggere l’ambiente e la salute delle persone.
Solo Grimaldi ha già in mare due traghetti che possono azzerare le emissioni in porto grazie alle batterie installate a bordo, come avevamo raccontato anche su queste pagine - http://www.lanuovasavona.it/2019/04/14/leggi-notizia/argomenti/salute-veleni/articolo/zero-fumi-si-puo-fare.html
L’indagine di Cittadini per l'Aria evidenzia, tra le altre cose, che l’età media delle navi che effettuano il trasporto passeggeri in Italia è di 29 anni, con punte di oltre 65.
Un dato, questo, spesso proporzionale al livello di emissioni rilasciate in atmosfera.
“Questa indagine mostra le conseguenze dell’aver esentato l’industria navale da ogni richiesta di tipo ambientale. Oggi assistiamo a una situazione paradossale: molte di queste imprese sono destinatarie di contributi pubblici, anche molto rilevanti, mentre rendono irrespirabile l’aria dei porti nei quali attraccano. Elettrificazione delle banchine o adozione di batterie per le navi ormeggiate, filtri anti-particolato, passaggio a sistemi di alimentazione ibrida o elettrica per i vascelli, affidamento di contratti di trasporto pubblico ad armatori con flotte “pulite” sono i punti fondamentali dai quali ripartire”.
Così Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria Onlus, che ricorda: “GNL e scrubber contribuiscono a ridurre l’impatto dei fumi sulla qualità dell’aria ma restano dei piani di ripiego che pongono comunque rischi per l’ambiente”.
Il report completo a questo link: https://www.cittadiniperlaria.org/traghetti-navi-impegno-ambiente-miraggio/?fbclid=IwAR1Z_X2tGpS6_nZ7Qrvy_oFQyYP8Aoa7wgmCYwluaWFWYZrxUDuSf6u7oCY