Il volatile ha un foro nel becco, forse provocato dall’impatto con un ostacolo aereo, ed è ora curato con la speranza di poterlo salvare, guarire e poi liberare.
E’ stato il sedicesimo esemplare di fauna selvatica ferita soccorso in un solo giorno dall’Enpa in provincia, un ritmo che si ripete ogni giorno a partire da fine maggio e mette a dura prova la resistenza dei pochi animalisti sempre all’opera; di fronte al palese fenomeno dell’incremento di animali selvatici in difficoltà da soccorrere e curare, in crescita ormai da molti anni, Enpa sollecita vivamente la regione Liguria – che non può non essere a conoscenza di tale problema spesso molto sentito dai turisti - ad organizzare, con mezzi e risorse adeguati, tale attività (potendo contare solo su un insufficiente contributo regionale); l’associazione, che è una onlus privata non governativa, unica ad occuparsi di selvatici in provincia di Savona, è allo stremo di forze, mezzi e finanze; e la situazione è ancora peggiore in molte altre zone della regione, dove nessuno se ne occupa.
Il cuculo, che si ciba di grossi insetti, larve, molluschi e ragni, è famoso per essere una specie “scansafatiche”, perché deposita le proprie uova in nidi di altri uccelli (cannareccioni, luì, pettirossi); appena usciti dalle uova i pulcini intrusi non esitano a defenestrare i legittimi nidiacei e ad appropriarsi dell’affetto dei genitori “adottivi” che li curano come propri. Ma è molto utile all’ambiente, essendo una delle poche specie (assieme alla capinera ed all’upupa) che si ciba della temuta processionaria che infesta molti alberi cittadini.