«Gli esiti della commissione regionale sanità, tenutasi questo pomeriggio, confermano un dato inequivocabile: l’assenza o la penuria di dispositivi di protezione individuale (i DPI) sul territorio ligure. In realtà questi dispositivi mancavano ben prima dell’ordinanza emessa domenica 23 febbraio. Pare infatti che la gara per la fornitura di DPI sia scaduta ad ottobre 2019, lasciando le strutture sanitarie senza un’adeguata copertura di mascherine, oggi indispensabili per affrontare l’emergenza. Mancano DPI per medici di famiglia, medici di continuità assistenziale, operatori di emergenza; ma anche per i pazienti oncologici e immunodepressi. Insomma: tutte le persone più impegnate in questa fase e i pazienti più fragili, più esposti alle conseguenze del contagio. Tutto ciò nonostante da gennaio A.li.sa. avesse prodotto linee guida su come affrontare l’arrivo del coronavirus nella nostra regione».
Lo rende noto il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, a margine della seconda commissione consiliare di oggi.
«Le audizioni hanno avvalorato le nostre stime, comunicate nei giorni scorsi all’assessore Viale per iscritto. Attualmente, dei 12000 medici presenti in Liguria, solo un terzo ha a disposizione i DPI e per ora non è dato sapere quando le scorte saranno reintegrate – spiega Pastorino -. Nel rimpallo di responsabilità tra livello nazionale e livello regionale ci chiediamo se non avesse avuto senso prorogare la gara di fornitura ordinaria e di essere attualmente, per lo meno per le strutture pubbliche, sotto contratto con un’azienda obbligata a reintegrare le scorte».