Consultando i dati pubblici delle centraline che misurano i PM2,5 (particolato fine, noto anche come polveri sottili) a Savona si sono riscontrate situazioni sconcertanti:
1. i dati della centralina di via San Lorenzo sono fermi al 16 agosto, mentre quelli di via Amendola al 20 settembre (alla faccia del tempo reale...).
2. i dati dei PM 2,5 rilevati dalle due centraline nei mesi di marzo 2018 e nel periodo, scelto a caso, che va dal 14 aprile al 15 maggio 2018, hanno evidenziato come la media giornaliera in via San Lorenzo, centralina considerata in situazione di traffico elevato (che dovrebbe quindi registrare i dati delle zone ritenute più inquinate della città) è risultata inferiore alla media giornaliera della centralina di via Amendola che è, invece, la centralina considerata in situazione di fondo (che dovrebbe misurare la qualità dell'aria in zona lontana dal traffico).
Più specificamente, per marzo 2018: media via San Lorenzo 15.13 microgr/m3, media via Amendola 15.16. Per il periodo 14 aprile - 15 maggio 2018: media via San Lorenzo14.8 microgr/m3, media via Amendola 17.6.
Ricordiamo che l'Organizzazione Mondiale per la Sanità, OMS, consiglia di non superare i 10 microgrammi/m3.
La centralina di via Amendola, pur sopravento, è quella più vicina al porto, anche se dista qualche centinaio di metri in linea d'aria.
Savona, a quanto pare, è una città veramente fortunata, perché , secondo questi dati, il traffico automobilistico migliora la qualità dell'aria rispetto al fondo!
ARPAL potrebbe fornirci spiegazioni in merito? Anche perché altrimenti sembra legittima l'impressione di essere "leggermente" presi in giro.