Mentre da tutta Savona si alzano grida di giubilo per la maxigara d’appalto da 17 milioni di euro bandita da Sua Maestà l'Autorità portuale per l’approfondimento di 2 metri del fondale davanti al Palacrociere, senza che nessuno si preoccupi minimamente di quel che verrà smosso nel povero fondo nero di melma, alla faccia dell'ecosistema, c'è un'altra notiziona che scalda gli animi: tenetevi forte signori, perché Savona è nientemeno che la “Capitale della tutela del Mediterraneo”.
Questo l'annuncio dell'iniziativa, ben patrocinata dal Comune di Savona che mai rinuncia a farsi un po' di pubblicità.
Quello stesso Comune che ha fatto la figura che tutti ricordiamo alla presentazione della celebre certificazione “gold” di Leed for Cities, finita in rissa a luglio (http://www.lanuovasavona.it/2018/07/02/leggi-notizia/argomenti/mezza-politica-2/articolo/leed-for-cities-cronache-marziane-dalla-sala-rossa.html).
Quello stesso Comune che è ancora lì a cercare fondi per un nuovo inutile quanto evanescente “monitoraggio” sull'inquinamento portuale, magari commissionato un'altra volta agli stessi che han dichiarato che “a Savona le navi inquinano poco”.
Adesso infila fiero il proprio logo in questa ulteriore iniziativa, immaginiamo degnissima, dell'Accademia Kronos.
Di una cosa siamo contenti: che il 29 settembre sarà a Savona il ministro dell'Ambiente Costa.
Così potremo chiedergli se secondo lui è normale fregiarsi di tante iniziative a beneficio dell'ambiente quando non ci si occupa minimamente di mitigare l'inquinamento per esempio di 6 meganavi in 3 giorni, contornate da traghetti dell'anteguerra che sputano fumi nerastri giorno e notte in centro città.
E se intenda ricordare alla giunta regionale che l'elettrificazione delle banchine era stata promessa nel 2016 entro la fine del mandato di Toti.
A nostro sapere, per questo non è stato presentato neppure un misero schizzo, mentre fioriscono lussureggianti giardini dei chinotti sul Priamar e le aiole date in adozione a cittadini benemeriti.
P.S. Non pubblichiamo, per pietà e rispetto delle regole professionali, le foto raccapriccianti di cetacei fatti letteralmente a pezzi dalle eliche delle navi che ci sono state inviate.