“Anche in vista del prossimo appuntamento del 30 ottobre al MISE, occorre uno sforzo complessivo delle organizzazioni sindacali, della governance aziendale, di Trenitalia e di Hitachi, ma soprattutto delle istituzioni locali e nazionali, anche attraverso il coinvolgimento del Ministero delle Infrastrutture, affinché una realtà di grande valore economico come la Bombardier possa continuare ad esistere nell’unico suo polo industriale italiano.”
Un’azienda che è considerata leader mondiale nella tecnologia ferroviaria e che solo pochi anni fa contava quasi 800 dipendenti, non può davvero chiudere il polo di Vado Ligure, perché ciò costituirebbe un’ulteriore grave sconfitta del mondo del lavoro, dell’imprenditoria e una ferita insanabile per l’occupazione ed i lavoratori dell’azienda, oltre che per la nostra provincia.
Sinistra Italiana è al fianco dei dipendenti per ogni iniziativa che si riterrà utile azionare nell’immediato al fine di ricercare tutte le possibili soluzioni tecniche, giuridiche ed economiche: l’azienda non deve chiudere ed anzi il polo di Vado Ligure deve essere rilanciato, con un nuovo piano industriale nella prospettiva di ottenere le commesse di Trenitalia ed Hitachi ma soprattutto ricercare altre prospettive, anche in ambito sovranazionale, che scongiurino un epilogo drammatico.