Fatto notare che le due aziende in questione sono rimaste le uniche di una qualche consistenza industriale rimaste sul territorio della provincia di Savona.
Considerato che le risposte al bando relativo all’area di crisi industriale complessa riguardano attività non propriamente definibile come portatrici di know-how produttivo.
Tenuto conto che l’unico elemento in costruzione rimane quello della “piattaforma Maersk” che presenta complessi problemi di carattere ambientale, appare collocata in una difficile situazione infrastrutturale, oltre che di incerte prospettive tenuto conto del tipo di proprietà.
Visti anche i dati di Unioncamere circa le prospettive occupazionali che riguardano cuochi, camerieri, addetti alle pulizie nel quadro del declino segnato visibilmente dalla vicenda “Crociere”.
Come giudicare questa dichiarazione:
“Un territorio in ripresa, dati alla mano, con una vitalità ritrovata e il forte desiderio di rilancio. Ma, al tempo stesso, un territorio che chiede a gran voce l’intervento delle istituzioni per affrontare e superare le tante criticità presenti. Un sostegno concreto alle imprese, risposte chiare a Piaggio Aero e Bombardier e, ultimo ma non in ordine di importanza, investimenti sulle infrastrutture per fare tornare competitive la provincia di Savona e la Liguria. Sono solo alcuni dei temi che saranno affrontati nel corso dell’Assemblea annuale dell’Unione degli Industriali della provincia di Savona, in programma mercoledì , nella Fortezza del Priamar.
“I numeri ci confermano segnali di ripresa evidenziati in maniera piuttosto stabile da tutti i principali indicatori socio-economici. E non sono solo i numeri a dircelo, ma anche il clima generale di vitalità del territorio che si è respirato nell’ultimo biennio; penso soprattutto alla risposta eccellente che abbiamo ricevuto all’Area di Crisi Complessa, largamente superiore a quella registrata in altri territori per iniziative analoghe”, afferma il presidente UISV Enrico Bertossi.”
Insipienza, sottovalutazione, colpevole indifferenza?
Come si può parlare di territorio in ripresa e di risposte chiare da fornire a Piaggio e Bombardier, mentre bisognerebbe essere a battere i pugni sul tavolo al Ministero e in Regione (quest’ultima totalmente assente) e di risposta eccellente all’area di crisi complessa; quando su 120 vantate come dimostrazioni d’interesse ci sono 15 domande, in buona parte di aziende già presenti sul territorio?
Davvero non ci sono parole, si resta sgomenti pensando alla svendita del nostro patrimonio industriale avvenuto ormai da decenni.