Franco Astengo osserva che, dal punto di vista lavoro/affari, “si nota come il vecchio triangolo industriale Milano/Torino/Genova (che ci comprende) stia tutto compreso nella situazione peggiore e la migliore condizione si colloca o nel Nord – Est oppure tra le Marche e la Toscana.
Si tratta delle zone dove, nel recente passato, è stato impostato il sistema dei distretti delle relativamente piccole imprese o comunque di imprese che producono prodotti prevalentemente da esportazione, in ogni caso manufatti completi (scarpe, occhiali, pellame, tanto per fare gli esempi più noti).
Questo dato è indice della debolezza del sistema.
Il triangolo industriale produceva beni che, come si affermava un tempo con orgoglio, “non si comprano l’indomani al supermercato”.
Era questo il segreto della grande industria e della sua capacità di mantenere il passo con l’innovazione tecnologica: come dimostrano i dati, il combinato disposto turismo/servizi non è sufficiente.
Il nodo vero rimane quello dell’industria ad alto livello di know–how.
Le statistiche di questo tipo non sono mai campate in aria, ma si basano su di un retroterra di analisi che incrocia sicuramente la realtà. Tutto questo presenta anche e naturalmente pesanti risvolti sul piano politico.”
E i politici cosa ne pensano?
Il Sindaco cerca di ridurre l'impatto della notizia, ammonendo ad analizzare il dato “nella sua interezza, al netto da strumentali polemiche.”
Cosa trova di buono Ilaria Caprioglio nella classifica?
Lo leggiamo direttamente dal suo profilo: “Savona migliora nella criminalità: posizione da 103 a 87.
Savona tiene la posizione in politiche ambientali.
Savona sale da 58esimo a 47esimo nel tenore di vita.
Savona è al decimo posto nel tempo libero.”
Al di là del risultato sul tempo libero, che rifiutiamo di commentare anche perché è quasi tutto frutto del lavoro della Ubik, non ci pare che tenere la posizione “scarsa” in politiche ambientali (83esimo posto su 110!) sia un gran traguardo.
Sembra pensarla così anche la capogruppo PD in Consiglio comunale Barbara Pasquali, che commenta così la classifica: “Al netto della posizione, il dato va letto in maniera più ampia: basti guardare alla posizione di Cuneo, che si attesta al decimo posto, confermando, nei dati, la sensazione che si ha visitando la cittadina.
Esiste dunque un nord-ovest in ripresa, mentre la Liguria (e in particolare Savona) sta lentamente morendo.
Occorre interrogarsi profondamente e cercare di lavorare unendo le forze, tra comuni limitrofi, per provare a costruire progetti a lungo termine e per sfruttare al meglio il nostro territorio. Altro che Leed for Cities”.
E altre pagliacciate come il mare d'agrumi, ndr.