Non lo sappiamo.
Ma che i massimi esponenti delle Istituzioni si esprimano come bulli da bar non fa ben sperare per il futuro del governo del cambiamento: un cambiamento ben triste, se si risolve nello sfanculare pubblicamente un Procuratore capo invitandolo ad andare in pensione o nel minacciare fin d'ora le imprese che resteranno fuori dalla ricostruzione del ponte sul Polcevera se usassero gli strumenti offerti dalla legge per far valere i loro diritti.
Legge farraginosa come la burocrazia, certo, ma pur sempre legge.
Sull'urgenza di costruire un nuovo ponte siam tutti d'accordo, ma i lavori non procederanno più velocemente grazie alle dirette facebook, ai selfie e ai proclami muscolari.
E la mafia, sia dei nigeriani o degli 'ndranghetusi calabri, non si affloscerà sotto i colpi dei tweet.
Il vero problema sembra piuttosto che la legalità in tutte le sue forme sia percepita come un fastidio, un rallentamento e un impedimento proprio da coloro che per primi devono garantirla ed esercitarla, nei fatti e nelle parole.