L'unica novità - oltremodo negativa - è la paventata possibilità che, a fronte del ritardo ad oggi accumulato da Bombardier nella produzione delle locomotive DC3, Mercitalia possa esercitare la clausola prevista contrattualmente di rescissione dell'accordo.
Questo, è evidente a tutti, significherebbe l'immediata chiusura del sito di Vado Ligure. È ora più che mai evidente come tutte le Parti devono fare il massimo sforzo per evitare un epilogo del genere.
Il Gruppo Bombardier deve dimostrare di dare una concreta prospettiva al sito produttivo con i fatti perché di parole ne sono state fatte fin troppe.
Le Istituzioni devono fare uno sforzo superiore a quello ad oggi messo in campo, anche in considerazione del fatto che il Comune di Vado rientra tra quelli decretati area di crisi industriale complessa, coinvolgendo tutti i soggetti le cui azioni possono avere riflessi positivi sulla vertenza a cominciare da Ferrovie.
Non sappiamo più come ripetere che il rilancio industriale ed occupazionale della nostra provincia passa attraverso la messa in sicurezza di PiaggioAero, Laerh e Bombardier. Domani mattina alle 10 si terrà l'assemblea dei lavoratori per un aggiornamento delle iniziative di mobilitazione.
Andrea Mandraccia, segretario provinciale FIOM