Appare evidente come questa scelta imbocchi la strada di un depotenziamento dello stabilimento di Vado Ligure: cessare l'attività d'ingegneria, vero valore aggiunto per la vita e l'autonomia di un sito industriale, è il primo passo per la dismissione dello stabilimento vadese, il quale rimarrebbe dipendente dall'esterno per quanto riguarda il “know-how”, ossia le competenze necessarie per svolgere le attività lavorative. Che futuro potrà avere Bombardier a Vado Ligure se dipenderà da altre aziende in un settore così vitale?
Ciò avviene, ancora una volta, con un'imbarazzante silenzio del governo e della Regione Liguria, la quale solo ora, quando comincia lo spezzettamento, dà piccoli segnali di vita verso i lavoratori e i sindacati.
In definitiva questo è l'ennesimo capitolo di un iter che smonta, pezzo per pezzo, quel poco che rimane dell'industria nella nostra provincia. Il governo del “fare” e la silenziosa Regione Liguria, dopo promesse e chiacchiere, si accorgono (forse) finalmente della gravità della situazione. Gli incontri tra sindacati e istituzioni nei prossimi due giorni per Bombardier e Piaggio devono ottenere dei risultati tangibili e sbloccare una situazione sempre più insostenibile.
Continueremo ad essere al fianco dei lavoratori, delle lavoratrici e dei sindacati, utilizzando tutti gli strumenti in nostro possesso e i canali istituzionali per dare il nostro contributo alla risoluzione delle vertenze.
Fabrizio FERRARO - Segretario Provinciale Rifondazione Comunista
Marco CHIRIACO - Resp. prov. Lavoro PRC