La goccia che ha fatto traboccare il vaso, l’annuncio di ieri sulle sorti della funzione ingegneria della sede vadese, dove si progettava anche per altri stabilimenti.
I politici? Abbiamo già scritto a Chi l’ha visto, dichiarano provocatoriamente i rappresentanti sindacali in picchetto: chi taglia nastri, chi sta a Verona per il vino, ma quando si occuperanno del paese?
L’unica certezza è che oggi in Bombardier non entra nessuno: neanche, anzi soprattutto, l’agenzia che avrebbe dovuto omologare alcune locomotive per la certificazione.
A essere sfruttati e poi lasciati al proprio destino non ci stanno, i lavoratori Bombardier, e le sigle sindacali unite fanno capire chiaramente che la mobilitazione non si fermerà qui.
All’ora di pranzo giunge la prima notizia positiva: il presidente di Regione Liguria incontrerà le rappresentanze domani alle 13, subito dopo l’incontro già previsto con Piaggio.
Un primo risultato che in parte risolleva gli animi, ma ora è la politica nazionale che, come nel caso di Piaggio e Laerh, deve decidere.
Non per caso, infatti, le due aziende albenganesi hanno inviato oggi una rappresentanza in solidarietà dei colleghi vadesi, a dimostrazione del fatto che il territorio non intende lasciar seppellire le sue industrie più grandi né quelle dell’indotto.
Gli interventi di Gianni Mazziotta, segretario provinciale UILM, Bruno Martinazzi, delegato FIOM-CGIL, Patrizio Lai, delegato UILM: