Crisi Complessa30 aprile 2019 18:12

Bombardier: un muro a sorpresa

Andrea Melis, M5S Liguria: "l'atteggiamento dimostrato con l'azione del ponte del 25 aprile, quando l'azienda ha eretto un muro per dividere gli uffici in modo da dare seguito alla cessione del ramo d'azienda di Ingegneria, senza peraltro darne comunicazione a dipendenti e sindacati, è un insulto e rappresenta plasticamente il lato peggiore delle multinazionali". I sindacati: clamorosamente disattese le richieste delle Istituzioni locali e dello stesso Ministero

Bombardier: un muro a sorpresa

"La politica del gruppo e l'atteggiamento dimostrato con l'azione del ponte del 25 aprile, quando l'azienda ha eretto un muro per dividere gli uffici in modo da dare seguito alla cessione del ramo d'azienda di Ingegneria, senza peraltro darne comunicazione a dipendenti e sindacati, sono un insulto e rappresentano plasticamente il lato peggiore delle multinazionali, che prendono fino quando possibile e poi quando fa loro comodo lasciano solo macerie". 

Così il consigliere regionale Andrea Melis, che poi aggiunge: "Se il gruppo Bombardier non intende più investire, e così appare sempre più evidente, lo dica con chiarezza anche nei Tavoli ministeriali: a quel punto diverrebbe inevitabile pensare all'ingresso di nuovi soggetti che salvaguardino il sito produttivo, che nei decenni ha dimostrato di saper lavorare con eccellenza. Contestualmente lavoriamo perché ci sia la massima attenzione del Governo su questa vertenza".

La RSU Bombardier e le Segreterie FIM, FIOM e UILM Savona denunciano il fatto con preoccupazione: "E' evidente come la richiesta arrivata a Bombardier, dalle Istituzioni Locali prima e dal MISE nell’incontro del 19 aprile poi, di non procedere con azioni propedeutiche alla cessione del ramo d’azienda fino alla riconvocazione del prossimo incontro al Ministero previsto per la seconda/terza settimana di maggio sia stata clamorosamente disattesa. Bombardier evidentemente non ritiene, e non è la prima volta che accade, di dare alcun valore alle richieste delle Istituzioni ed utilizza il management italiano, incapace di opporsi a qualunque volontà del Gruppo, per portare avanti, in disprezzo alle normative di legge, i propri piani. Piani che per noi ormai sono chiari: cedere ingegneria senza alcuna garanzia per i lavoratori, chiudere le attività di produzione e tenere, per quanto tempo e dove non si sa, il service.

Quello che è evidente è che lo “spezzatino” iniziato è finalizzato a chiudere un sito produttivo presente nel nostro territorio dal 1905, uno stabilimento che ha sempre consegnato al Gruppo importanti utili grazie a performances tra le migliori di tutta Europa."

Lunedì 6 maggio i lavoratori in assemblea decideranno le prossime iniziative.

QUI il comunicato stampa di RSU e segreterie sindacali.

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