Quel muro, eretto in quattro e quattr’otto durante il ponte del 25 Aprile, è ormai il simbolo della distanza tra i lavoratori e la multinazionale canadese: nessuna risposta certa sul futuro dello storico stabilimento di Vado Ligure, nessun chiarimento sul piano industriale. Incertezza totale.
Così i lavoratori Bombardier stamattina si sono riuniti in assemblea e hanno deciso di farsi sentire: un segnale, sottolinea Patrizio Lai (RSU Uilm), rivolto non alla dirigenza locale ma al gruppo Bombardier.
Tra un mese, ricorda Lai, non avremo più carichi di lavoro e non abbiamo ammortizzatori sociali aperti: la preoccupazione è forte, per questo si è deciso di ripartire con azioni di lotta.
Due ore di sciopero sono state proclamate già nella giornata di oggi, e i cartelloni che vedete sono stati affissi davanti al sito industriale.
A questo punto i lavoratori e i loro rappresentanti si aspettano una presa di posizione chiara da parte del Ministero e un sostegno non solo a parole da parte dei politici coinvolti: se così non sarà, la protesta continuerà e sarà rivolta anche alle istituzioni.