L’obiettivo, dichiara Di Maio, è iniziare dal 6 giugno (giorno in cui è previsto il prossimo incontro al Ministero, ndr) un percorso per consentire alla fabbrica di restare sul territorio come stabilimento strategico.
Ricordiamo però che Bombardier già a partire dalla fine di giugno non avrà più carichi di lavoro in produzione, mentre il crescente timore è che le commesse volino direttamente in Germania senza passare per il sito ligure.
Le RSU hanno espresso al Ministro le forti preoccupazioni per la situazione attuale, come conferma Patrizio Lai della RSU Uilm dello stabilimento di Vado Ligure, che definisce positivo l’incontro con Di Maio: il rischio-spezzatino, dalla grande impresa a tante piccole imprese, e il rischio della perdita dei carichi produttivi in favore dello stabilimento tedesco.
Di Maio dal canto suo ha cercato di tranquillizzare, affermando che esigerà il rispetto delle eccellenze locali anche da parte del governo tedesco: a Vado Ligure, dichiara il ministro, devono rimanere i posti di lavoro, la produzione, la progettazione e la manutenzione, ma ci vogliono “segnali distensivi” da parte di tutti.
Segnali distensivi che, arrischiamo un’opinione, non ci sembra siano mancati da parte dei lavoratori. Ora serviranno fatti e risposte concrete.
Il video di Carlo Gergo: