A fine aprile ha attraccato, per la prima volta nel porto di Barcellona, AIDAnova, prima nave da crociera alimentata a LNG e gemella di Costa Smeralda che dovrebbe attraccare a novembre al palacrociere di Savona.
Queste navi montano 2 serbatoi lunghi 35m e larghi 8 con una capacità di circa 1550m3 ciascuno ed un serbatoio lungo 28m e largo 5 con capacità di circa 520m3, per un totale approssimativo di 3620 m3 di LNG.
Poiché nel porto di Barcellona non esiste ancora un’infrastruttura di rifornimento per LNG, la nave ha fatto carburante mediante l’utilizzo di una piccola gasiera, secondo la modalità ship to ship, ritenuta molto rischiosa.
Evidentemente tutto questo toccherà anche al Porto di Savona…
I nostri amministratori sembrano entusiasti, stanno spendendo milioni di denaro pubblico per permettere l’entrata in porto di questa nave mastodontica; ma, esattamente come per il bitume, non tengono conto delle dimensioni del porto di Savona e della sua collocazione, dati critici nella analisi dei rischi.
Si parla di rischio in situazioni in cui vi sia presenza di un pericolo e la possibilità che qualcuno o qualcosa siano esposti ad esso.
E’ indubbio che il gas sia una sostanza molto pericolosa, soggetta a normativa Seveso, molto più pericolosa del bitume. Ed è altrettanto evidente che quanto maggiore è la vicinanza di serbatoi di gas ed affini ai centri abitati e alle persone, tanto maggiore sarà il rischio in caso di incidente.
Se confrontiamo il porto di Savona con quello di Barcellona, dove comunque ci sono state proteste, le condizioni di rischio per Savona sono molto maggiori:
Il porto di Savona è nel centro cittadino ed è piccolo, mentre quello di Barcellona si trova in zona periferica ed è grande.
A Savona la distanza, in linea d’aria, tra la nave a gas le case più vicine e la strada principale di collegamento cittadino (su cui si trova un distributore di benzina) sarà poco più di 100 metri, e tra 200 e 250 metri quella tra la nave, l’inizio di via Paleocapa e la darsena.
Le dimensioni della via d’acqua in cui transiterà la nave per raggiungere l’ormeggio (considerate dagli esperti inversamente proporzionali al rischio di incidente) vanno da un minimo di 90 metri ad un massimo di 224 metri.
Il porto di Barcellona si trova in posizione decentrata, a diversi chilometri dal centro cittadino, per cui la sua distanza in linea d’aria dalle case più vicine non è mai inferiore ad un chilometro. Inoltre, la via d’acqua alle banchine di ormeggio ha una larghezza minima superiore a quella massima di Savona ed una larghezza massima oltre 6 volte quella di Savona. Questo lo rende estremamente più sicuro in caso di incidente.
Queste considerazioni, che evidentemente non sono state fatte e non interessano a nessuno, sono le stesse che hanno portato a giudicare inopportuna la costruzione del deposito di bitume nel porto, con l’aggravante che un incidente rilevante che coinvolga LNG avrebbe conseguenze molto più gravi per la città e le persone rispetto ad un incidente ad un deposito di bitume.