Da più di tre anni una buona parte della popolazione di Cisano sul Neva e Zuccarello, nell’entroterra di Albenga, subisce un forte disagio dovuto ad un fetore tremendo, presumibilmente provocato da un impianto per la lavorazione del bitume, classificato come azienda insalubre di prima classe ai sensi del D.M. 5 settembre 1994. La normativa prevede che le industrie insalubri di prima classe debbano essere isolate nelle campagne e tenute lontano dalle abitazioni ma qui si trova a poche decine di metri dalle case, in una zona sottoposta a vincolo ambientale e a vincolo idrogeologico, a distanza inferiore di 150 m dal Torrente.
Inoltre l’Azienda ha richiesto alla Regione Liguria l’approvazione per ampliarsi e raddoppiare la produzione. Preoccupati perché l’esalazione di tali sostanze potrebbe essere un potenziale pericolo per la salute e volendo quindi saperne di più, alcuni abitanti hanno invitato degli esperti, il Dott. Marco Grondacci, Giurista Ambientale, il Prof. Valerio Gennaro, Epidemiologo, Maurizio Loschi, Medicina Democratica e il giornalista Mario Molinari, che il 5 Luglio in Sala Gollo a Cisano sul Neva alle ore 21 illustreranno alla popolazione la situazione attuale e lo scenario futuro in termini di impatto ambientale e sanitario, nel caso in cui il nuovo progetto di ampliamento dell’impianto di bitume diventi realtà.
Un futuro che riguarda l’intero comprensorio di Albenga e i Comuni limitrofi considerato che, ampliando l’impianto e raddoppiando la produzione, verosimilmente aumenterà anche l’impatto sul nostro ambiente, sia in termini estetici/visivi che sanitari.
“L’odore che esala durante la produzione del bitume è così insopportabile da causare immediato disgusto; ci impone di stare in casa con le finestre chiuse, cosa che è particolarmente penosa durante il periodo estivo.
Tale problema, che può sembrare minore rispetto a quello della salute, è invece di impatto immediato e dirompente sulla vita di ciascuno di noi. Ci viene negato il diritto di utilizzare il nostro “spazio vitale” in piena serenità e ha ripercussioni sulla qualità della nostra vita.”
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