"A distanza di giorni, leggo su testate on line la risposta dell’Assessore Zunato all’interpellanza presentata dalla sottoscritta a nome del Gruppo Consiliare del PD allo scorso Consiglio Comunale."
Così Barbara Pasquali, capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale.
"A parte la considerazione che su un argomento che riguarda l’ambiente risponda l’assessore al commercio ed alle attività produttive –circostanza quantomeno curiosa- preme osservare che l’Assessore Zunato, sentitasi, forse, colta nel vivo, risponda “difendendo” l’Amministrazione da chissà quali fantomatiche accuse.
Il Gruppo Consiliare del PD nell’interpellanza in questione chiedeva –e chiede, perché l’Assessore non ha affatto risposto- conto della creazione di un tavolo interistituzionale di Responsabilità Sociale che avrebbe dovuto essere istituito e promosso da questa Amministrazione, e ne dovevano far parte i seguenti soggetti: l’Autorità di Sistema Portuale, la Capitaneria di Porto, gli Armatori, l’Arpal, la ASL e tutti gli attori istituzionali interessati con il precipuo coinvolgimento delle rappresentanze della Cittadinanza e dei Comitati territoriali, unitamente al Comune di Savona, con il fine precipuo di elaborare un piano integrato Città-Porto in materia di sviluppo sostenibile e gestione ambientale.
Tale determinazione era stata presa dal Consiglio Comunale in data 20 febbraio 2018 a seguito dell’accoglimento di una mozione presentata proprio dal nostro Gruppo Consiliare.
Dalla risposta “piccata” dell’Assessore Zunato si evince chiaramente che questo “tavolo” non ha mai visto la luce.
In Consiglio Comunale, infine, la sottoscritta ha ben espresso il senso dell’interpellanza, che non voleva in alcun modo essere “contro” il mondo del lavoro portuale bensì proprio di aiuto e di supporto alle varie realtà che lavorano all’interno del Porto.
E’ compito delle Istituzioni collegare i vari soggetti portatori di differenti interessi, per trovare soluzioni e fare sintesi; se non si governano i processi, se non si propongono soluzioni che, però, devono essere concertate e condivise, allora si lascia spazio e campo all’iniziativa privata, al “fai-da-te”.
Sono tre anni che andiamo dicendo queste cose, non è la prima volta.
Ci si risponde sempre che è “tutta colpa di quelli di prima” anche quando si chiede di rispondere ad una semplice interpellanza.
Questo alibi, oramai, non può più reggere.
Il tempo è scaduto."