News09 ottobre 2019 15:13

Madonna degli Angeli: il Comune rinuncia

Barbara Pasquali: dopo tre anni di rimpalli, la Giunta decide che il progetto di messa in sicurezza della zona dove sorge la chiesetta non si fa più. L'ennesima occasione sprecata. Andrea Melis: sarebbe bastato un minimo spirito di iniziativa

foto: Alberto Revelli

foto: Alberto Revelli

Duro il commento della consigliera comunale Barbara Pasquali"

"Solo oggi si “scopre” che il progetto che avrebbe messo in sicurezza dai rischi idrogeologici e dal pericolo di incendi la zona attorno alla chiesa della Madonna degli Angeli non s’ha da fare.

Dopo oltre tre anni di rimpalli e di rassicurazioni, ieri la Giunta ha stoppato ogni possibilità motivando che l’iter è troppo lungo e complicato per poter partecipare al bando ed ottenere, così, i fondi necessari per gli interventi.

I fondi avrebbero coperto interamente i costi!

Quello che più fa male è leggere la motivazione che dà la Giunta.

Ancora una volta assistiamo ad un’occasione sprecata da parte di questo Comune, che da una parte non perde occasione per lamentare lo stato di dissesto causato “da quelli di prima” ma non fa nulla per reperire le risorse che pur ci sono."

Della stessa idea il consigliere regionale Andrea Melis (M5S):

“Ci eravamo confrontati in alcune occasioni e avevo constatato direttamente con gli uffici regionali la coerenza del progetto con il bando proposto. I proponenti possono essere privati in forma associata, ad esempio i frontisti, oppure certamente il Comune. La copertura dei costi è a conclusione lavori pari al 100%, al quale si aggiungono le spese di progettazione, per cui è di fatto totalmente coperto.

Chiaramente il soggetto attuatore deve anticipare, ma possono comunque essere previsti anticipi a inizio lavori pari al 50%, oppure coperture dei costi ad avanzamento lavori meglio ancora se suddiviso in lotti”.

“Inquadrandosi proprio nel più ampio contesto degli interventi di prevenzione antincendio e di fatto anche in prevenzione e contrasto al dissesto, questa iniziativa era ed è di validità oggettiva e non indirizzata unicamente alla questione della chiesa, che ha altrettanta importanza ma per altri motivi, casomai più di culto e conservazione”.

“Ora, il progetto di massima era già ampiamente noto da tempo, e dava luogo, con un minimo spirito di iniziativa anche a possibili progetti di collaborazione fra più soggetti. Se l'Amministrazione comunale ritiene di non avere risorse anche in termini di personale, nulla osta che si attivi con appositi accordi, ad esempio con l'Università, oppure con le strutture della Regione, per farsi sostenere e non perdere l'opportunità di accedere a fondi di diverse centinaia di migliaia di euro per iniziative che parevano condivise, a parole”.

“Quello che più mi dispiace è l'assoluta mancanza di iniziativa per trovare soluzioni alternative: la finanza degli enti pubblici e le risorse sono poche per tutti, è cosa nota. Ma ci sono comuni, anche piccoli, che fanno cose incredibili trovando collaborazioni fra più soggetti e accedono a fondi di vario genere. Savona invece rimane al palo ed è per me motivo di grande rammarico”

com