“Questa amministrazione - dichiara Caprioglio alla Stampa - è sempre disponibile a incontrare i cittadini per cercare insieme una soluzione a qualsiasi legittima richiesta”.
Per sgombrare immediatamente il campo da equivoci, i morti civili meritano il massimo rispetto.
Un rispetto che, lo ricordiamo al Sindaco al quale peraltro più volte abbiamo chiesto un lumino notturno per le lapidi dei Partigiani e di rimettere al suo posto quella di Fanny Dallari, mai deve rischiare di cadere nel revisionismo, proprio per evitare che le vittime lo siano due volte: della folle guerra voluta da Mussolini e della manipolazione a fini propagandistici.
Specie in un’epoca dove amministratori pubblici frequentano “per errore” cene nostalgiche del ventennio, e specie in una città dove, sempre per errore, Sindaco e Prefetto si son trovati a inaugurare una lapide che celebrava le camicie nere.
Nel frattempo, sulla lieta paginetta Facebook dalla quale l’anno scorso si lanciavano insulti e minacce contro Caprioglio - rea di aver partecipato al corteo antifascista - troviamo scritto che i corsi dell’Anpi sulla Resistenza, con docenti del calibro di Giorgio Amico, Rosanna Lavagna, Fabio Gallesio, servirebbero a “contare balle nelle scuole per manipolare i bambini”.
Sempre nel frattempo, lo storico Giuseppe Milazzo sta terminando il suo libro su Pertini, che sarà presentato a Roma, alla Camera dei Deputati e al Quirinale.
Ci auguriamo che il Sindaco, oltre a scoprire targhe per le vittime degli Alleati, non dimentichi le vittime dei nazifascisti e del terrorismo nero: illumini le lapidi partigiane, restituisca dignità alla tomba Dallari e presenti l’importante opera di uno storico savonese su un Presidente, anch’esso savonese, che combatté il fascismo e le sue squadracce fin dagli albori dei tempi più bui che l’Italia fu costretta a vivere.