Cultura03 dicembre 2019 07:38

Albissola celebra l’arte di Giorgio Laveri e ricorda l’ultima fornace

La mostra "Insert coin", organizzata dal Centro Culturale Balestrini di Albissola Marina con la collaborazione dell’Associazione Culturale Angelo Ruga, s'inaugura sabato 7 dicembre, alle 18

Albissola celebra l’arte di Giorgio Laveri e ricorda l’ultima fornace

La mostra si conclude nel gennaio 2020, una data storica per Albissola perché in quell’anno ricorrerà il trentesimo anniversario dell’ultima infornata con cottura a legna effettuata proprio da Angelo Ruga e da Pietro Mantero (Manté), ultimo depositario dell'antica arte.

Insieme a loro, nell'immagine che vedete sotto, un giovane Laveri che iniziava allora la lunga e luminosa carriera artistica che negli ultimi trent'anni lo ha portato a esporre in tutto il mondo, senza dimenticare la sua Savona.

Da quell'ultima infornata uscirono alcune delle più importanti opere in gres mai prodotte da Ruga.

Presso il Centro Balestrini saranno esposte opere storiche e recenti di Laveri, mentre la Lavanderia, sede albissolese dell’Associazione Ruga, ospiterà insieme ad alcune opere, una rassegna fotografica dell’evento di trent'anni or sono.

Scrive Mauro Baracco, presidente dell’Associazione Angelo Ruga: “Vecchie immagini del tempo ci riportano ad un autunno di trenta anni or sono, in un angolo di magia di Albissola Marina. 

Pozzo Garitta della fatica dei sapienti artigiani e della ricerca di un po' di companatico delle curve figulinaie; l'angolo di Lucio Fontana e Lele Luzzati; il posto magico dove danzavano le streghe di Salino e decantava poesie Mario De Micheli. 

Si sta compiendo un rito divino e pagano, omaggio all'antico vissuto: è stato riaccesa, per un'unica ed ultima volta, una fornace alimentata a legna; “officianti”: Angelo Ruga e l'inseparabile Pietro Mantero Mànte, l'ultimo depositario dell'antica cultura artigiana. 

Ragazzo di bottega, come lui stesso si definirà tanti anni dopo, un giovane baffuto e curioso che in quel Pozzo Garitta “scatenava” in quel tempo tutta la sua inventiva: Giorgio Laveri. 

Ruga e Laveri: generazioni distati nell'anagrafe, personaggi vicini nei cuori. 

Angelo delle Bimbe di Terezin, tornate a noi da quell'antro rovente “affinché la voce rimbalzi sulla crosta terreste e ricordi agli uomini la loro stessa vigliaccheria”. 

Giorgio e la sua famiglia di Pratozanino, uomini sofferenti ai quali per tanto tempo fornirà occasioni di serenità coinvolgendoli nei suoi spettacoli teatrali. 

Angelo che amava e rispettava i migliori tra i suoi “colleghi” artisti, contraccambiato con la stima e l'amicizia di Maestri di quel tempo come Sandro Cherchi e Asger Jorn. 

Giorgio che godendo della stessa meritoria capacità, da quel lontano giorno ha percorso migliaia di chilometri, esposto in prestigiose Gallerie d'arte, portato il buon nome delle nostre migliori tradizioni artistiche in giro per il mondo e sempre è ritornato alla sua terra. 

Oggi, nell'anno che va a celebrare il 90° anniversario della nascita del nostro Angelo, negli spazi della “Lavanderia”, ospitiamo Giorgio Laveri, il “ragazzo di bottega” di quella lontana giornata. 

...ne siamo felici.”

Nell'immagine, Moka, opera in ceramica di Giorgio Laveri, 2014.

LNS

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