Quando la lapide venne distrutta, nel settembre 2018, Balduino cercò una spiegazione e la trovò: “Mi sono domandato più volte, in questa settimana, perché qualcuno avesse pensato di compiere un simile gesto.
Perché si era voluto distruggere una semplice lapide, posta in un luogo non facile da raggiungere, quasi abbandonato, che pochi in città conoscono e frequentano?
Ho riflettuto molto.
Poi ho compreso. Ho capito quanta incredibile importanza, in realtà, potesse avere.
Pur trovandosi in un luogo nascosto, questa lapide ha tuttora una grandissima funzione: quella di mantenere viva la memoria, di mantenere vivo il ricordo di ciò che è stato.
Che qualcuno, distruggendola, ha sperato di poter cancellare.”
Ecco.
Uno dei luoghi più importanti della nostra Memoria è oggi nello stato che vedete: la lapide è circondata da “graffiti” vecchi e nuovi, che coprono con incomprensibili scritte i segni lasciati dai proiettili.
Sotto, solo erbacce e spazzatura.
Per non parlar della strada che porta al Forte, ormai distrutta dalle piogge e impraticabile, abbandonata pure lei.
Ci auguriamo che il Sindaco e la Giunta ascoltino l’appello di Balduino Astengo, che non chiede nulla più di quanto sia dovuto da parte di chi amministra una Città che in nome della Resistenza antifascista ha immolato molti suoi figli.
E se proprio non è possibile tutelare il sito, almeno che venga restituita la dignità alla lapide e ai Martiri che commemora collocandola a Palazzo Sisto, magari nella Sala del Consiglio Comunale dove - quella sì - avrebbe ogni diritto di stare.
Ecco il video:
A questo link il filmato completo del minidoc realizzato da Mimmo Lombezzi e Mario Molinari quando la lapide venne distrutta: http://www.lanuovasavona.it/2018/09/28/leggi-notizia/argomenti/cultura-3/articolo/schegge-di-democrazia-il-filmato-completo.html