Immediate le conseguenze, di cui abbiamo dato conto ai Lettori nei giorni scorsi: la defezione dell’Associazione e poi, per comprensibile solidarietà, della Fondazione Pertini di Umberto Voltolina, cognato di Sandro, incredibilmente inascoltato dal Sindaco a cui chiedeva di coinvolgere l’Associazione nella scelta dell’opera.
Ci si domanda, ora, cosa ne sarà delle molte iniziative organizzate a Savona dalla Fondazione Pertini, dall'Isrec, dall'Ilsrec e dall'Associazione Pertini di Stella: eventi prestigiosi nell’ambito di un programma che coinvolge tutta la regione e che vedrebbero, a Savona, la partecipazione di Umberto Voltolina e della professoressa Sandra Isetta figlia del migliore amico di Sandro, quell’avvocato Gerolamo Isetta che ebbe tanta parte nel sostegno a Pertini durante gli anni bui del fascismo e che proprio al Presidente dedicò il nome della figlia.
All’Archivio di Stato sarebbero previsti due incontri inediti, dal grande valore storiografico: quello sui documenti che raccontano il giovane Pertini e quello su Pertini “sovversivo”, un’importante esposizione documentaria attraverso le carte della Questura di cui il giornalista Nicola Stella ha dato conto anche sulle pagine di questo giornale.
Il 20 febbraio, poi, al Teatro Chiabrera, si svolgerà la presentazione del volume dello storico Giuseppe Milazzo “Sandro Pertini. Gli anni giovanili”.
E ancora “I luoghi della memoria del giovane Pertini”: una visita guidata nel centro cittadino alla scoperta dei luoghi della Resistenza e l’apertura straordinaria del Museo d'arte contemporanea Sandro Pertini sul Priamar con visita guidata.
Infine, l’inaugurazione della piazza, quella dell’ex Ospedale San Paolo che dovrebbe ospitare in futuro l’opera artistica in memoria del Presidente.
Difficilmente Caprioglio potrà rimediare alla figuraccia, specie adesso che il caso ha varcato i confini della provincia ed è finito dritto sulle pagine di Repubblica e del Corriere della Sera.
Ma potrebbe almeno tentar di salvare, se non la faccia, almeno le apparenze e per farlo ha un unico modo: sospendere per qualche giorno gli improrogabili impegni che le hanno impedito perfino di rilasciare ai giornalisti un commento su questa vicenda incresciosa e impegnarsi a fondo nelle celebrazioni del trentennale, come è dovere di chi guida l’amministrazione di una Città Medaglia d’Oro per la Resistenza.