Bene hanno fatto i sindacati di categoria a richiedere un chiarimento prima di accogliere la richiesta di apertura della cassa integrazione straordinaria presso la Bombardier di Vado Ligure.
E' dal 2012 che i lavoratori del sito vivono in una situazione di continua incertezza per il proprio futuro, soffrendo anche pesanti sacrifici economici.
La richiesta aziendale, giustificata da un pesante scarico di lavoro, arriva lo stesso giorno in cui, su importanti testate economiche, trapela la notizia di una importante commessa (già peraltro annunciata mesi fa) di 14 treni destinati all'alta velocità e che dovrebbe vedere una partnership tra la Bombardier stessa ed Hitachi.
Se confermata questa commessa, con la suddivisione della produzione tra i due stabilimenti, rappresenterebbe una boccata di ossigeno consentendo, congiuntamente alla vittoria di Trenitalia nella gara spagnola per l'AV, di lanciare finalmente un piano industriale che metta in sicurezza produttiva la fabbrica vadese.
L'alta velocità, la necessità di creare collegamenti ferroviari in uscita dalla nuova piattaforma Maersk, l'auspicabile rilancio del trasporto ferroviario come risposta alle note problematiche ambientali potrebbero consentire un futuro sereno ai lavoratori ed alle lavoratrici di quella che rischia di essere l'ultima realtà produttiva di una certa dimensione del nostro territorio, nonché rappresentare un volano per l'intera economia del comprensorio.
Non è più procrastinabile una posizione chiara della proprietà che non può continuare con la politica degli annunci, sempre ridimensionati, quando non smentiti, proprio come la vicenda della richiesta della CIGS, esclusa non più di un paio di mesi fa, ed oggi richiesta in contraddizione con le prospettive annunciate.
Italia in Comune è vicina ai lavoratori ed alle lavoratrici di Bombardier ed appoggia le iniziative di sensibilizzazione e lotta che vorranno mettere in atto in una con le loro associazioni sindacali.
I lavoratori e le lavoratrici vogliono e stanno facendo la loro parte. Auspichiamo che anche la proprietà e la politica nazionale e ligure sappiano fare altrettanto.
Italia in Comune - Sezione Angiola Minella