Utilizzandolo, il Comune avrebbe potuto tutelare l’area e nel contempo valorizzarla. Invece niente: dopo anni di balbettanti rassicurazioni, l’amministrazione ha scelto di lasciare la zona al suo destino.
La sera del 6 novembre il monte si è illuminato di tante luci, per protestare contro un’incuria ignorante e inspiegabile.
Un'interrogazione a risposta scritta, a firma dei Consiglieri Barbara Pasquali, Marco Ravera e Manuel Meles, è stata presentata al Sindaco il 21 novembre.
Oggi vogliamo dare voce all’Associazione che da più di dieci anni combatte per preservare un luogo del cuore dei Savonesi, e che intende tornare a Madonna degli Angeli il 18 marzo, Festa patronale, per illuminare la chiesa insieme ai ragazzi di Fridays for Future che organizzeranno, nel pomeriggio, la pulizia del sentiero e al gruppo OSA che si occuperà della Camminata serale con partenza dal Duomo.
“Il Programma Regionale di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 prevedeva, con il Bando Misura M08.03, un contributo volto alla prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, dei danni cagionati da incendi e dalle calamità naturali, che potrebbero interessare il territorio forestale ligure, con una intensità di aiuto del 100% della spesa ammessa che, per i non addetti ai lavori, significava copertura totale delle spese , iva inclusa!
La nostra Associazione si è impegnata fin da subito a realizzare il progetto necessario per richiedere il contributo. Da allora tanti tentativi inutili, affinché il Comune si facesse carico del progetto, fino al giorno sei novembre 2019 data in cui il Bando è stato chiuso.
Nell’Interrogazione scritta del 22 novembre 2019 al Sindaco di Savona si chiedeva come, dopo tre anni di inutili incontri, di parole vuote, di domande senza risposte e con l’ingannevole promessa di occuparsi del progetto alla riapertura del Bando, la Giunta comunale avesse potuto decidere di non avviare l’iter istruttorio per partecipare al Bando Regionale M08.03. Sarebbe stato a costo zero per la Comunità e avrebbe messo in sicurezza un'area ad altissimo rischio incendio.
La giustificazione già la sapevano, era “la complessità istruttoria necessaria per l’elaborazione degli atti propedeutici alla partecipazione al bando M08.03 e i non bene identificati carichi di lavoro in capo ai settori competenti”. Peccato che la nostra domanda non fosse quella, ma bensì la vera ragione che ha fatto sì che un progetto, volto alla salvaguardia di un’area in pericolo, più volte percorsa dal fuoco, non venisse minimamente preso in considerazione, perché in fondo questo è accaduto!
E’ stato semplicemente ignorato per ben tre anni, da uffici assolutamente non collaborativi e Giunta totalmente assente. E dire che avrebbe permesso la messa in sicurezza del nostro territorio senza contributo oneroso da parte del nostro “disastrato” Comune. Perché nessuno ha dimostrato interesse verso la salvaguardia e la tutela dell'ambiente naturale che ci circonda?
Come facilmente dimostrabile, sindaco, vicesindaco, segretario generale, dirigente dell’ufficio tecnico e assessori di competenza erano da tempo a conoscenza del nostro progetto, ma non lo hanno mai ritenuto una priorità, anzi a dir la verità nemmeno degno di interesse. L’hanno destinato a restare in attesa, in un limbo ingiustificato, senza formalmente farsene carico, palesando un interesse che avrebbe dovuto concretizzarsi solo alla riapertura del Bando.
Nello specifico non veniva richiesto al Comune alcun contributo oneroso, ma la sensibilità e la responsabilità di far proprio un progetto rivolto alla sicurezza pubblica, infatti la strada in oggetto è considerata da oltre trent’anni una strada tagliafuoco, anche se mai regolarmente censita non avendo le caratteristiche necessarie per esserlo.
La nostra Amministrazione sembra non avere memoria degli accadimenti passati e nemmeno di sentirsi responsabile del totale disinteresse dimostrato e di quanto potrebbe accadere in futuro se l’area continuasse a essere abbandonata a se stessa.
Questo bando era un'occasione che non si ripresenterà. Avrebbe trasformato la strada Chiara Luce Badano nella prima strada tagliafuoco completamente monitorata, anche attraverso l'installazione di una termocamera.
Sarebbe stato un primo importante passo, non solo per garantire sicurezza in caso d'incendio, ma per la riqualificazione di un'area intrisa di storia, fede e tradizione.
Quando l’assessore scrive, quasi a redarguire il nostro entusiasmo, scambiandolo per superficialità, che il percorso è molto più complesso di quanto i “non addetti ai lavori” possano pensare, ci viene da rispondere che forse chi non aveva valutato quale fosse il percorso da seguire, per presentare il progetto in tempo utile alla riapertura del bando, non fossimo noi, ma bensì i “veri addetti ai lavori” che fino a quel giorno avevano sostenuto che dovevamo smettere di insistere, perché il progetto sarebbe stato preso in carico dal Comune solo ed esclusivamente nel momento stesso in cui il Bando fosse stato nuovamente aperto. Come potevano sperare di portare a compimento tutti gli atti formali necessari in un tempo stimato di circa due mesi prima che il Bando chiudesse definitivamente? Incompetenza o superficialità? Potremmo parlare per ore, “smontare” parola per parola tutto ciò che la Zunato ha scritto nella sua risposta tecnica e asettica, in parte un “taglia incolla”, dove anziché dare una spiegazione ha semplicemente elencato una serie di adempimenti che, a dir la verità, conoscevamo già, perché elencati precedentemente dalla dott.ssa Simonetti nella sua relazione del 29 luglio 2019.
Nella vita c’è molto di più delle mere pratiche burocratiche, dietro cui spesso si nasconde chi lo ritiene un mezzo per estraniarsi dai problemi, senza affrontarli in modo diretto e soprattutto personale.
Ci sono responsabilità, c’è la sensibilità, la disponibilità all’ascolto, il rispetto delle parole, la mediazione per il bene comune e tanto altro. Se una sola persona della nostra Amministrazione avesse compreso la valenza del progetto, se si fosse fermata un solo attimo ad ascoltare, ci saremmo seduti intorno a un tavolo e la soluzione, quasi certamente, l’avremmo trovata.
Con un minimo spirito d’iniziativa da parte dell’Amministrazione ci si poteva aprire a possibili progetti di collaborazione tra più soggetti; se riteneva di non avere risorse, nemmeno in termini di personale, poteva attivarsi con l'Università o con altre strutture della Regione per farsi sostenere e non perdere l'opportunità di accedere a fondi di diverse centinaia di migliaia di euro per un'iniziativa che pareva condividere, almeno a parole, ma non nei fatti. Insomma, è davvero inutile continuare a disquisire su ciò che è stato, è mancata l’attenzione, la disponibilità, la volontà di fare qualcosa di concreto per la sicurezza pubblica e per la tutela del nostro territorio. Inutile elencare tutte le persone coinvolte che si sono regolarmente girate dall’altra parte.
Nemmeno l’assessore Scaramuzza si è mai reso disponibile, anzi più volte ci ha ribadito di non essere l’assessore proposto ad occuparsene; ma chi più di lui avrebbe dovuto esserlo, avendo la delega alla protezione civile ed essendo il Bando rivolto ad interventi di prevenzione dei danni alle foreste da incendio e calamità naturali?
Non ultimo Il Sindaco, che in campagna elettorale vantava la sua disponibilità, nonostante il ruolo istituzionale, a mantenere un rapporto diretto con i suoi interlocutori e che, invece, ormai da mesi, si nega a qualsiasi tipo di comunicazione. Proprio lei che, dopo aver dimostrato un interesse verso questo progetto e la disponibilità a farsene carico immediatamente, nel concreto, ha lasciato che tutto finisse nel dimenticatoio.
Credevamo, anzi speravamo, che portare a compimento l’iter necessario fosse desiderio condiviso e si potesse arrivare, con collaborazione e confronto, alla soluzione del problema, invece la parola fine è stata messa dal Sindaco in persona con uno sterile comunicato stampa. Difficile da credere che tre anni non siano bastati per predisporre gli atti formali necessari per presentare l’Istanza. La decisione della Giunta di non partecipare al Bando non ha apparente ragione, l’amministrazione non ha scuse, né alibi. Il progetto è stato presentato più volte ai vari esponenti dell’Amministrazione, ma nulla hanno fatto. Ogni accadimento passato, in realtà, sembra essere stato un pretesto per continuare a rimandare tra cavilli e problemi inesistenti. Non sarebbe stato più corretto e rispettoso essere chiari fin da subito, evitando questa lunga ed inutile presa in giro?
Tutti i buoni propositi della nostra Amministrazione sulla salvaguardia ambientale sono stati smentiti. Hanno avuto tre anni di tempo e lo hanno sprecato inutilmente, cercando di contrastare la nostra determinazione, relegando ogni iniziativa a rimanere sospesa in un limbo irreale e mai una sola volta dimostrando la volontà di cogliere un'occasione irripetibile per la nostra città.
Si è chiesta risposta scritta a questa interrogazione al Sindaco e cosa abbiamo ottenuto?
Ancora una volta nulla! L’assessore Zunato ha risposto in modo schematico, impreciso, forse perché in realtà è l’assessore di riferimento solo sulla carta, ma non nella pratica e ben si comprende dal fatto che è stato interpellato solo in tempi relativamente recenti, nonostante lei affermi di occuparsene dal 2017; senza perdere occasione di scaricare sulla precedente Amministrazione la colpa di non averci “adeguatamente informato sulle criticità di questo intervento”. Peccato che l’Assessore faccia riferimento all’anno 2007 e il Bando sia stato aperto ben dieci anni dopo, il 26-01-2017. Una “svista” davvero imperdonabile!
Il Sindaco non si è sentito in dovere di dare una risposta, trincerandosi dietro un totale rifiuto a comunicare con l’Associazione e, fatto ancor più grave, negando ai cittadini una risposta chiara e concreta. Perpetuando lo stesso indifferente silenzio che ha pervaso questi ultimi tre anni, dove volenterosi professionisti hanno rubato tempo al loro lavoro, per poi vedere tutto l’impegno profuso non degnato della minima attenzione. Crediamo che, con determinazione e volontà si possano ottenere risultati inaspettati e che il volontariato sia una ricchezza e una risorsa di cui l’Amministrazione dovrebbe tenere conto. Ci chiediamo perché dobbiamo essere noi a pregare le istituzioni di ascoltarci, quando dovrebbero essere proprio loro, le persone preposte, a rendersi parte attiva nell'attuazione di un progetto volto alla tutela del territorio e alla prevenzione incendi.
Citiamo la frase conclusiva scritta dall’assessore Zunato nella sua risposta: “Resta ferma la volontà di questa Amministrazione di confrontarsi con i soggetto interessati e di offrire attraverso la proprio struttura un supporto tecnico nella definizione del percorso più idoneo da seguire per ottenere il finanziamento”.
Che dire, quasi “commovente” per non dire irriverente la loro disponibilità arrivata proprio ora, dopo tre anni di suppliche, proprio quando il Bando è stato chiuso e oltre 13 milioni di euro sono stati destinati ad altri progetti! Parole che fanno male, che suonano vuote e irrispettose, soprattutto se condivise da chi, come il nostro Sindaco, ha demandato senza porsi domande, dimenticando che la sua priorità avrebbe dovuto essere il bene della nostra città. Tre anni di lavoro, un'occasione irripetibile persa, un progetto da oltre 530.000 euro che avrebbe dovuto essere un dono per questa città, ma nemmeno come tale è stato accettato dalla nostra Amministrazione. Abbiamo chiesto a tanti di aiutarci a presentare questo Progetto, abbiamo "bussato a ogni porta" senza mai essere davvero ascoltati. Tutti si sono voltati dall'altra parte.
Il Sindaco che sorride nella foto del comunicato stampa è solo l'ultimo atto di una storia poco edificante per il nostro Comune, un sorriso dietro cui si cela l'indifferenza dimostrata da tutta l'Amministrazione, quello stesso sorriso che durante il nostro primo incontro aveva accolto con entusiasmo il progetto, perché le offriva la possibilità di poter fare qualcosa di concreto per la sicurezza della nostra città e soprattutto di poterlo fare a costo zero, attraverso un progetto completamente finanziato. Voleva consegnare l’Istanza in Regione entro il termine della chiusura del Bando, poco più di un mese dopo, ma sono trascorsi tre anni e nulla è stato fatto e allora perché non ha avuto il coraggio di dire no quel giorno, evitando tanto inutile lavoro e di illuderci con la speranza di potercela fare.
Il progetto aveva tutti i requisiti per la partecipazione al bando del PSR di cui alla sottomisura M08.03, ma ormai il tempo a disposizione è davvero finito! In tutti questi anni di "volontariato" abbiamo imparato a essere pazienti, a mediare, a comprendere le posizioni altrui e i desideri degli altri, ma una cosa non comprenderemo mai, l'insensibilità di chi preposto a governare e la mancanza di attenzione verso chi, con tutte le forze, cerca di fare quello che le Istituzioni troppo spesso dimenticano di fare."