Salute & Veleni22 febbraio 2020 12:07

Coronavirus, le domande dei lavoratori ospedalieri

Matteo Bassetti, infettivologo dell’ospedale San Martino, ieri sera ha diramato tramite i suoi canali social una nota chiara: “Il virus è arrivato in Italia come in altri 32 stati del mondo. Contiamo 22 casi e 1 decesso. Era atteso che ci sarebbero stati altri casi. Occorre non avere panico ed evitare di prendere decisioni avventate, anche di politica sanitaria”

Coronavirus, le domande dei lavoratori ospedalieri

“Bisogna - prosegue il medico - isolare a domicilio i contatti con casi accertati per almeno 14 giorni.

Chiudere negozi, scuole, ospedali non fa altro che far crescere nei cittadini l’allarmismo.

L’Italia e il nostro sistema sanitario sono perfettamente in grado di gestire la situazione del Covid-19, anche se dovesse diventare epidemica. 

Se i numeri dovessero ancora salire, dovremmo organizzarci per convivere con questo virus e inserirlo nel work-up diagnostico delle polmoniti. 

Resta il fatto che questa infezione ha un tasso di letalità simile a quello dell’influenza (0.5-1%).”

Non trasformare l’ansia in panico è certamente prioritario, perché la prima accortezza da usare per evitare rischi è certamente quella di continuare a ragionare senza terrorizzare la popolazione. 

Ci sembra comunque giusto dar voce ai lavoratori del settore sanitario, che pongono questioni alle autorità e si aspettano una risposta: è l’ Unione Sindacale di Base a raccoglierle e a girarle - tramite una lettera aperta - a Sonia Viale e ai direttori delle ASL.

La lettera che segue è stata inviata infatti all’Assessorato alla Sanità di Regione Liguria, ai Direttori Generali Asl-IRCCS e per conoscenza ai lavoratori interessati.

“Queste sono alcune considerazioni pervenuteci dai lavoratori/trici sull’organizzazione ospedaliera rispetto al Coronavirus” - dichiara Luca Nanfria, USB Sanità:

“-In ogni ospedale sono stati allestiti posti letto esterni e/o isolati dalle altre degenze per qualsiasi evenienza?

-Il rischio specifico è stato valutato?

-Sono stati organizzati corsi di formazione sulla sicurezza specifici?

-Sono stati stanziati fondi per eventuale personale specificatamente dedicato a questa emergenza o si pensa di sopperire tramite straordinario e gettoni utilizzando anche in questo caso i fondi dei lavoratori?

-In ogni ospedale è stato creato un progetto con fondi dedicati?

-È stata studiata una specie di zona filtro per accesso in Ps?

-Le ditte in appalto stanno valutando i rischi e dotando il personale di mascherine FP2/3?

-Sono adeguate le scorte di mascherine chirurgiche e FP2/3 in tutti gli ospedali?

-Le divise del personale delle ditte in appalto vengono lavate in azienda come da gara regionale o i lavoratori sono costretti a lavarle in casa rischiando ulteriormente la diffusione del virus?”

 

“Domande” conclude Nanfria “per le quali sarebbe corretto fornire risposte”.

com