Dopo il primo caso conclamato, la signora 74enne proveniente dal Lodigiano che si trovava in un albergo di Alassio, adesso c'è un secondo caso di positività in Liguria: si tratta di un uomo a La Spezia ricoverato nell'ospedale spezzino. Un’ordinanza sindacale per i suoi familiari è stata emanata in serata affinché rimangano in isolamento obbligatorio presso le loro abitazioni, dopo la quarantena a cui si sono volontariamente sottoposti una decina di suoi colleghi.
Il tampone è ancora in corso ma, spiega il presidente Toti, si può avere purtroppo una ragionevole certezza che si tratti di coronavirus.
Ad Alassio sono 149 le persone attualmente in isolamento, ma tre di loro sono state ricoverate oggi al San Martino per accertamenti.
Sonia Viale ricorda che per tutto il giorno sono proseguite le riunioni con operatori della sanità pubblica e privata. L'assessore alla Protezione Civile Giampedrone assicura la gestione protocollare delle strutture alberghiere alassine in isolamento a cui vengono portati i pasti esternamente alle strutture.
Si valuterà se qualcuno potrà essere trasferito da queste due strutture in altre zone protette.
Interviene l'infettivologo Matteo Bassetti, primario del San Martino, che ha in cura la paziente di Alassio: anche il secondo test è stato confermato.
Viene chiesto se sia vero che ci sia stata qualche mancanza durante il primo accesso della paziente nell'ospedale di Albenga e poi dimessa.
Toti afferma che l'ASL 2 ha comunicato che il protocollo è stato seguito, ma la paziente ha voluto tornare in taxi e ancora non c'erano metodi coercitivi per impedirglielo non essendo ancora in vigore l'ordinanza regionale.
Bassetti dichiara che la signora è in discrete condizioni, e che in una situazione normale sarebbe possibile seguirla a domicilio.
Nel 90% dei casi, ricorda l'infettivologo, il coronavirus è una patologia "mild", leggera.
Solo in una percentuale del 5% - secondo le statistiche provenienti dalla Cina - si ha un quadro critico, ma considerando il potenziale numero reale dei contagiati la percentuale di casi critici scende ancora.
Per adesso non è stata iniziata alcuna terapia per la paziente, se le condizioni dovessero peggiorare verranno utilizzati farmaci. Per ora è solo in terapia di supporto.
Tranquillizzante anche il professor Riccardi: "non si tratta di un supervirus", ma solo di un virus particolarmente attenzionato per garantire al massimo la salute della popolazione e mitigare gli effetti del contagio.