La situazione nazionale
Totale dimessi e guariti 414
Totale deceduti oggi 41 (dai 66 ai 94 anni, specifica AngeloBorrelli - Protezione Civile)
Totale deceduti con coronavirus 148
Totale contagiati 3296, con un forte incremento soprattutto in Lombardia.
Di questi 1790 sono ricoverati con sintomi (351 in terapia intensiva).
In corso, affermano dalla Protezione Civile, l'acquisizione di respiratori per le terapie intensive, dove sono stati ampliati i posti letto.
Il prof Brusaferro (ISS) conferma come in Veneto la diffusione sia un po' più rallentata rispetto alla Lombardia: sono molti i nuovi casi nella zona rossa, e il numero dei contagiati in generale è in crescita.
Reitera quindi l'appello a rispettare le misure imposte e soprattutto a ridurre la circolazione dei cittadini, unico modo per rallentare la curva dei contagi.
Una buona pulizia degli spazi garantisce la non sopravvivenza del virus sulle superfici, massima importanza ha comunque lavarsi le mani.
Qui il video del discorso di Mattarella: https://video.repubblica.it/dossier/coronavirus-wuhan-2020/coronavirus-il-videomessaggio-di-mattarella-nessuna-ansia-immotivata-dobbiamo-e-possiamo-avere-fiducia-nell-italia/355205/355770?ref=RHPPTP-BL-I250366412-C12-P2-S1.12-T1
Nel frattempo, i dispositivi di protezione individuale continuano ad essere un problema in tutta Italia e in Liguria: la Lega italiana per la lotta contro i tumori (LILT) di Genova condivide la richiesta di Romina Di Blasi, figlia di una paziente con tumore metastatico: "chiediamo a chi sa dove reperire mascherine, a eventuali fornitori/distributori coscienziosi di fare rete, una rete solidale che renda nuovamente disponibili, a prezzi di mercato (o in donazione) tali dispositivi a chi ne ha realmente e urgentemente bisogno" (leggi tutto qui http://www.lanuovasavona.it/2020/03/05/leggi-notizia/argomenti/news-1/articolo/mascherine-per-pazienti-oncologici.html).
Dure critiche alla Regione arrivano dal PCI genovese: "Assistiamo all'aumento allarmante del diffondersi dell'epidemia da coronavirus, ogni ora un comunicato diverso, ogni "scienziato" ha una tesi differente. L'unica, drammatica costante sono i letti d'ospedale che si riempiono, i tamponi positivi, l'incoscienza delle persone che girano di regione in regione trasmettendo il virus e confermando che le misure di contenimento intraprese sono un fallimento.
I casi in Liguria aumentano e nella sanità ligure le scorte di DPI (dispositivi di protezione individuale) stanno finendo e non esistono ditte fornitrici perché ad ottobre è scaduto l'appalto e non è stato rinnovato.
Ai lavoratori della sanità manca tutto.
Vista l'insufficienza delle scorte, moltissimi reparti e gli ambulatori ne sono del tutto privi. Le strutture ambulatoriali, i centri prelievi, dove chiunque entra ed esce, dove le sale d'attesa sono strapiene, dove le stanze sono talmente piccole che non c'è ricambio d'aria e la distanza di un metro è oggettivamente impossibile da rispettare (come nelle stesse sale d'attesa) sono considerate "a basso rischio" quindi i lavoratori sono lasciati sprovvisti di adeguati dispositivi di protezione individuale, di gel disinfettante, di qualsiasi cosa possa servire a proteggere se stessi e gli altri.
Più la situazione peggiora e più lo stress si fa sentire, con l'utenza che purtroppo non collabora, forse perché ancora inconsapevole del pericolo di contagio, forse perché l'informazione della Regione non è poi così efficace come può sembrare: gli stranieri che non parlano italiano sono moltissimi e non risultano informative capillari multilingue, come invece dovrebbe essere.
Il personale sanitario e quello amministrativo dei Cup e degli accessi diretti si trova in mezzo alla folla senza nessuna protezione. Hanno chiuso le scuole (giustamente), hanno vietato assembramenti (giustamente), le misure PROPRIO IN AMBIENTE SANITARIO, POSSONO ESSERE QUESTE? Con personale allo sbaraglio senza alcuna protezione, nessun limite agli accessi, possibile non poter interrompere le attività non urgenti se queste possono essere fonte di ulteriore emergenza?
Invitiamo i lavoratori a segnalarci qualsiasi situazione a rischio garantendo, ovviamente, il più completo anonimato."
Giovanni Toti in conferenza stampa dà i dati liguri: 24 pazienti attualmente sul territorio regionale, 14 ospedalizzati. Quattro i deceduti. Per la prima volta ci sono soggetti di cui è più difficile ricostruire la catena epidemiologica, quindi non provenienti dalle zone lombarde del contagio.
I casi, insomma, potrebbero ragionevolmente aumentare in futuro.
I posti letto nei reparti infettivi per ora sono sufficienti, come quelli in terapia intensiva.
Di seguito, il comunicato ufficiale di Regione Liguria:
PACCHETTO DI MISURE ECONOMICHE
Il presidente Toti ha comunicato che lunedì prossimo Regione Liguria presenterà un pacchetto di misure economiche di sostegno delle famiglie e delle imprese. A questo si aggiungerà la richiesta al governo di misure speciali per sostenere i settori più colpiti. A cominciare dal settore turistico-alberghiero per cui verrà richiesta la sospensione dei pagamenti e poi il settore del commercio, delle fiere e degli spettacoli per cui si chiederà liquidità e ammortizzatori sociali.
PROTEZIONE CIVILE
Sono partiti gli ospiti dell’hotel di Diano Marina dove una coppia di coniugi è stata trovata positiva al coronavirus. La protezione civile regionale ha organizzato i pullman per riportare i turisti al loro domicilio. “Siamo riusciti a mantenere – ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone - la media delle 24 ore per riaccompagnare a casa gli ospiti dell’hotel di Diano, provenienti da Brembate e dal Bermamasco. Oltretutto abbiamo utilizzato una nuova modalità perché abbiamo chiesto al tour operator che li aveva portati la collaborazione per riportarli al loro domicilio, per sgravare la Croce Rossa impegnata anche altrove. Una disponibilità, quella del tour operator, che può aver aperto altre modalità di operare in questi casi.
NAVE GNV
“Si sta lavorando anche per trovare una soluzione per l’equipaggio della nave GNV – ha continuato l’assessore Giampedrone – e domattina potremo dare la notizia dell’individuazione di una struttura idonea, verificata dalla ASL, dove collocare l’equipaggio”.
CASI POSITIVI IN LIGURIA: totale 24
Ospedalizzati complessivi: 14
Asl 1 -2
Asl 2 - 4
Ospedale Policlinico San Martino - 7
Asl 5 - 1
Al domicilio: 10
Pazienti in sorveglianza attiva: 469 totali.
Asl 1 – 42
Asl 2 – 230
Asl 3 - 83
Asl 4 - 42
Asl 5 – 72
DATI 112
chiamate dalla mezzanotte alle 17 di oggi (in parentesi il dato delle 24 ore dalle ore 17:00 del 4 alle 17:00 del 5 marzo)
Chiamate totali alla Centrale 112 Liguria: 1573 (2647)
Chiamate gestite: 1431 (2293)
• Transitate al PSAP2 (centrali di secondo livello): 863 (1397)
• Filtrate: 568 (896)
Informazioni: 128 (179)
Altro: 142 (354)
Chiamate passate alle cinque centrali dell’emergenza sanitaria: 597 (903)
• 118 Genova: 267 (385)
• 118 Savona: 100 (158)
• 118 Imperia: 94 (135)
• 118 La Spezia: 76 (118)
• 118: Lavagna: 44 (72)
• Altri fuori Regione: 16 (35)
Dati delle chiamate per Coronavirus : totali 181 (257)
64 (111) sono state trasferite alle 5 centrali 118 della Liguria
64 (84) sono state trasferite ai reperibili di igiene delle diverse ASL dicendo agli utenti di rimanere a casa, non recarsi in PS e che verranno ricontattati
60 (89) che volevano solo informazioni
L’assessore alla sanità Sonia Viale ha ricordato che “il Covid-19 è una malattia che possibilmente si cura a casa per la maggior parte dei malati che possono essere assistiti e monitorati. Il paziente si porta in terapia intensiva o in Malattie infettive solo quando serve”.
“Anche per quello accaduto ieri sera con un paziente che si è recato al pronto soccorso dell’ospedale della Spezia – ha aggiunto Viale - bisogna ricordare che non ci si deve presentare al pronto soccorso, quando si hanno i sintomi, ma chiamare il medico di medicina generale o il 112. Il test relativo al paziente 8in questione ha dato comunque esito negativo”. In questo momento – ha detto l’assessore alla sanità - Abbiamo necessità di implementare le unità di rianimazione e la necessità di trovare i luoghi per la sorveglianza attiva e c’è un lavoro da fare con la protezione civile. Fino ad oggi siamo riusciti a mitigare l’impatto dell’epidemia, mettendo in atto azioni efficaci. Per questo continua la collaborazione con i medici della medicina territoriale per supportare gli uffici di igiene. Inoltre vogliamo anche mandare un messaggio positivo agli anziani che stanno bene che sono la nostra forza e il sostegno per tante famiglie che non devono sentirsi dimenticati, rispetto al passaggio contenuto nel decreto del governo in cui li si invita a restare a casa. Col professor Palummeri abbiamo messo a punto un vademecum per invitarli a mantenere vivi gli interessi. E se possibile uscire, perché la vita all’aria aperta non è un pericolo”.
ASSUNZIONE PERSONALE
“Abbiamo dato in carico agli uffici – ha continuato Viale - di accogliere domande di assunzione. Una procedura che avevamo già deciso di portare avanti e che, alla luce dei provvedimenti nazionali, può essere maggiormente sostenuta. Inoltre stiamo lavorando anche sul rientro dalla quiescenza dei medici alla luce della decisione che Regione Liguria aveva assunto e che ora ha anche una copertura nazionale”.
MAPPATURA DEI NUCLEI TURISTICI
Il presidente Toti insieme all’assessore al turismo Berrino hanno scritto alle associazioni di categorie per chiedere la collaborazione delle strutture alberghiere e poter mappare i nuclei turistici a maggior rischio.
“Naturalmente – ha detto Toti – nessuno pretende che gli albergatori si trasformino in ufficiali di polizia giudiziaria, ma una certa collaborazione puà essere utile anche per la ricostruzione di eventuali link epidemiologici”.
Filippo Ansaldi, responsabile prevenzione di Alisa ha sottolineato “i continui cambiamenti epidemiologici e l’assunzione di un protocollo per rendere più lineare un percorso dei pazienti a casa e garantire la loro gestione in sicurezza. Abbiamo imparato dall’ esperienza di altre regioni che il 70% dei pazienti può rimanere a casa e ci stiamo muovendo in questo senso”.
Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del San Martino ha comunicato che “da domani sarà utilizzato un farmaco sperimentale arrivato oggi che potrà essere utilizzato sui pazienti. La situazione del San martino raccoglie i casi più gravi con 4 persone in terapia intensiva, di cui i tre di ieri stabili e il paziente zero che sta molto meglio”. “Da questa malattia – ha detto Bassetti – si guarisce, lo vediamo anche in pazienti anziani”.