News08 marzo 2020 18:09

Coronavirus, a Savona la settima vittima ligure: tutti gli aggiornamenti

In Italia i contagi salgono a 6.387, mentre la Liguria registra il settimo decesso. Nella nostra regione più di 60 contagi dichiarati già nel pomeriggio: ciononostante sembrano del tutto inascoltati gli appelli a restare in casa, rivolti specialmente a chi arriva dalla Lombardia e dal Piemonte - che per l'Ordine dei Medici di Torino dovrebbe esser dichiarato zona rossa. Quindi, obbligo di quarantena per chi arriva dalle zone rosse: emanata l'ordinanza. Preoccupato anche l'infettivologo Bassetti: rischio di "seria crisi per il nostro sistema sanitario"

Coronavirus, a Savona la settima vittima ligure: tutti gli aggiornamenti

La situazione in Italia

Totale guariti 622

Totale deceduti oggi 133 

Totale deceduti con coronavirus 366

Totale contagiati 6.387 (7375 considerando deceduti e guariti)

Di questi 3557 sono ricoverati con sintomi (650 in terapia intensiva)

La situazione in Liguria

Risale a ieri ma è stata comunicata solo oggi la morte di un uomo di 74 anni residente nella provincia di Savona, ricoverato da giorni nel reparto di malattie infettive dell'ospedale San Paolo in condizioni critiche con polipatologie e positivo al coronavirus.

Il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, ha lanciato oggi un appello ai cittadini che hanno raggiunto la riviera in questi giorni da quei Comuni che il nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri ha definito zone rosse, “affinché abbiano il senso civico e la responsabilità di non uscire dai propri domicili”.

Lo stesso Toti ha ritentato: “Rinnovo il mio appello ai nostri concittadini e ai turisti. Non è tempo di gite e scampagnate”.

Nonostante questo, vediamo spiagge e passeggiate zeppe di gente in tutta la Regione, dove i casi sono saliti parecchio.

Alle 20 i positivi sono 71, la Regione emana un'ordinanza che prevede la quarantena obbligatoria per chi arriva in Liguria dalle zone rosse, il divieto per le strutture ricettive di accogliere chi è arrivato da zone rosse e l'obbligo, per chi ha lasciato una zona rossa, di segnalare la propria presenza in Liguria.

“Abbiamo chiesto a tutti i cittadini provenienti dalla Lombardia o dalle zone equiparate alla Lombardia che sono venuti in Liguria dalla mezzanotte del 24 febbraio e non vi siano residenti, i cui spostamenti verso la Liguria e dalla Liguria non siano per comprovate esigenze lavorative o dettate da situazioni di necessità o da motivi di salute, di segnalare la loro presenza e il loro domicilio in Liguria attraverso la casella di posta elettronica sonoinliguria@regione.liguria.it o comunicarlo ai numeri telefonici 010548. 577.67 - 010548.86.79  e soprattutto di restare a casa e non uscire. L’obbligo di segnalazione scatta dalle 14 di domani 9 marzo”. 

I numeri telefonici, attivi da domani alle 14, saranno contattabili dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 16.

L’ordinanza del presidente di Regione Liguria vieta inoltre alle strutture ricettive e ai proprietari degli appartamenti a uso turistico della Regione Liguria di ospitare soggetti nei confronti dei quali si applichino le limitazioni previsti dal dpcm del governo e cioè che siano residenti in Lombardia oppure nelle province di ModenaParma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro-Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Novara, Asti, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli e Alessandria.

QUI l'ordinanza scaricabile in PDF.

Numeri che spaventano, se anche l’infettivologo del San Martino Bassetti - che negli ultimi tempi si è distinto per un approccio alquanto rassicurante - oggi dichiara “I contagi crescono e se continuano a crescere potranno mettere in seria crisi il nostro sistema sanitario”. 

Osservazioni ancora più importanti se consideriamo che per il primo giorno da gennaio, la provincia dello Hubei - dalla quale è partito il contagio - ieri non ha segnalato nuovi casi al di fuori di Wuhan. Zhang Boli (Commissione sanitaria) ha affermato che “entro metà marzo potrebbero esaurirsi i contagi fuori dallo Hubei e per fine marzo anche nello Hubei e a Wuhan i nuovi casi potrebbero ridursi a zero.” E che “entro la fine di aprile il resto della Cina potrà tornare alla vita normale”.

Tornare tutti alla vita normale in pochi mesi non vale il sacrificio di rinunciare alle vacanze in riviera o alle cene al ristorante?

Per noi sì, e speriamo anche per Voi.

LNS