Un post di Ilaria Caprioglio, quattro fotografie a cerimonia finita - se cerimonia si può chiamare. Ecco tutto quel che ci rimane di una giornata che per Savona avrebbe dovuto essere memorabile.
Un atto che troviamo francamente offensivo nei riguardi di Pertini e della sua storia, dei tanti cittadini in attesa di un’intitolazione da trent’anni, e soprattutto offensivo nei riguardi dei suoi eredi come Umberto Voltolina, che dal 3 giugno avrebbe potuto partire da Roma e venire qui, l'Associazione Pertini e le associazioni della Resistenza, per non dire di tutti coloro che erano al Chiabrera alla presentazione del libro di Giuseppe Milazzo.
Ci direte: adesso Savona e il resto del mondo hanno ben altri problemi.
Vi rispondiamo: vero, appunto per questo era proprio necessario inaugurare la piazza oggi, di nascosto?
Non era meglio rimandare tutto a momenti migliori, fuori dall’epidemia e permettere ai Savonesi di partecipare?
Pareva brutto organizzare un’inaugurazione come si deve?
Non volevate assembramenti?
Eppure l’avrete vista anche voi, la gente al mercato. Non sarebbero certo stati più vicini se fossero venuti ad assistere a una cerimonia così importante.
Comunque, nel caso, avreste potuto organizzare una manifestazione in streaming, come in questi mesi è stato fatto tutto, dal consiglio comunale in avanti.
Quindi non raccontateci la storia della sicurezza.
Diteci piuttosto che a qualcuno, da queste parti, non è mai piaciuta l’idea di intitolare una piazza al Presidente Partigiano.
E che il covid è stato l’alibi per far passare sotto silenzio un omaggio che sarebbe stato tanto più doveroso e gradito nei tempi così difficili che tutti stiamo vivendo.