La Luminosa ha lasciato Savona nel pomeriggio, intorno alle 15.
La vicenda ha avuto inizio il 20 marzo, in piena emergenza coronavirus.
La nave avrebbe dovuto fermarsi due giorni, il tempo di sbarcare passeggeri ed equipaggio: si è poi fermata quasi tre mesi.
Esprime soddisfazione il comitato Savona Porto Elettrico, che più volte si era rivolto alle autorità competenti per chiedere che la nave venisse spostata in rada ponendo fine al grave inquinamento ambientale causato dai motori accesi giorno e notte: "Merito nostro? "Merito" della ruggine? Di certo, noi, con voi, ce l'abbiamo messa tutta, in questi tre mesi, per autotutelare la nostra salute. Adesso speriamo in un periodo di quiete. Grazie ancora a tutti per averci sostenuto!".
Ricordiamo che in questi tre mesi ci sono stati, tra l'altro, un esposto depositato in Procura firmato da oltre 70 cittadini e un'interpellanza presentata dalla consigliera Barbara Pasquali, che per tutta risposta aveva ottenuto vaghe promesse di "monitoraggi" da parte dell'amministrazione comunale.
Ora Costa Luminosa ha lasciato Savona, ma il problema di rendere sostenibile il traffico crocieristico rimane: la dura lezione del coronavirus servirà almeno a convincere le autorità della necessità di elettrificare le banchine portuali? Un dovere non più rimandabile per tutelare la salute dei cittadini.