Preoccupazione per la situazione emersa sull'affidamento degli Ospedali di Albenga e Cairo è espressa da Danja Stocca, Matteo Calcagno e Barbara Pasquali di Italia Viva: "Leggiamo con attenzione le motivazioni con cui il TAR della Liguria ha accolto il ricorso del Policlinico di Monza circa l'affidamento in gara degli ospedali di Albenga e Cairo ad enti privati.
Ciò che emerge è grave e dimostra, ancora una volta, l'incapacità dell'amministrazione regionale nella gestione della Sanità del nostro territorio.
Emerge, infatti, tra le motivazioni tecniche legate alla gara di affidamento, un dato preoccupante: tutto viene basato sull'ipotesi sovrastimata di afflusso di pazienti Piemontesi nelle strutture di Albenga e Cairo.
Ma ancor più grave è il fatto che il TAR leghi questa sovrastima al palese isolamento infrastrutturale che porterebbe i potenziali nuovi pazienti a scegliere di recarsi più facilmente a Milano piuttosto che nella Val Bormida o nella cittadina rivierasca.
Ancora una volta dobbiamo sopportare un'amara e preoccupante fotografia della realtà: l'isolamento infrastrutturale della Liguria grava non solo sullo sviluppo economico dei liguri ma anche sulla loro salute e sul loro benessere!
Doppia bocciatura per l'operato di una amministrazione Regionale che millantando red carpet e città meravigliose, in 5 anni, non ha saputo sciogliere quei nodi che ingessano e mettono a rischio lo sviluppo e il benessere dei liguri.
Gli abitanti del ponente savonese e della Val Bormida meritano di poter vivere nella sicurezza di un'assistenza sanitaria degna di questo nome."
Il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino dichiara: "Le motivazioni pubblicate nei giorni scorsi disegnano un quadro in cui è nuovamente dimostrato il completo fallimento delle scelte fatte in sanità dal trio Toti, Viale e Locatelli, i quali oggi si trovano in una situazione giuridica e politica imbarazzante.
Il Tar parla di previsioni aleatorie e dati gonfiati, addirittura migliori di quelli espressi dalla “casa madre” lombarda. “Cosa non si fa per mettere le mani sugli ospedali e sui soldi della sanità”, verrebbe da dire. La clamorosa bocciatura dell’operazione “Ospedali ai privati” è l’esatta fotografia di un fallimento che va avanti da 5 anni. Come Linea Condivisa siamo sempre stati contrari a queste operazioni volute dal centrodestra, che oggi dimostra a tutti che non è neppure capace di strutturarle coerentemente –sottolinea Pastorino -.Le conclusioni sono impietose: la proposta del Galeazzi, gruppo aggiudicatario secondo Regione Liguria, è giudicata evidentemente sovrastimata e non comprovata, quindi capaci di produrre nel tempo un ulteriore aumento della spesa pubblica sanitaria. Basti pensare che il Galeazzi presupponeva che tutti i pazienti del basso Piemonte fossero dirottati in Liguria, anziché a Milano. Che è più semplice da raggiungere e più attrattiva in termini di offerta sanitaria. Presupposto incredibile, ma che comunque non sarebbe bastato.
Infatti, se entriamo nei conti vediamo che le tariffe giornaliere per l’attività non ortopedica sono di 350 Euro al giorno, mentre per l’attività ortopedica oscillano fra gli 800 e i 1500 euro. Dati assolutamente non parametrati, anche secondo il ricorrente Policlinico di Monza, rispetto ai dati sull’evoluzione di spesa in Liguria, dove risultano 35 euro per attività di ricovero e 62 euro per attività ambulatoriale –spiega Pastorino -. Questa giunta avrebbe dovuto pensare a una riprogrammazione della rete ospedaliera, invece che tentare la via fallimentare della privatizzazione. Ma questo è chiedere troppo ad una giunta che sulla sanità non ne ha azzeccata proprio una. Questa notizia arriva in concomitanza con le pessime performance nella gestione dell’emergenza covid, in cui i dati di contagio e mortalità risultano far i più alti in assoluto, assieme a Lombardia e Piemonte. E non bisogna dimenticare la gara andata deserta per l’ospedale agli Erzelli. Insomma: 5 anni di disastri sanitati, sulla materia che interessa quasi l’80% del bilancio regionale, e che dovrebbe rappresentare il settore dove si lavora con più attenzione".
Critiche anche dal Gruppo PD in Regione Liguria: "La privatizzazione degli ospedali di Albenga e Cairo messa in atto dalla Giunta Toti è una storia a tappe fatta di pasticci e sbagli clamorosi. E le motivazioni pubblicate ieri dal Tar in merito alla sentenza dei giorni scorsi che accoglie il ricorso del Policlinico di Monza contro l'assegnazione all'Istituto Galeazzi sono la dimostrazione lampante di questa catena di errori.
Tutto è iniziato con il bando del 23 febbraio 2018 per la procedura di evidenza pubblica per l'affidamento a privati degli ospedali di Albenga, Cairo Montenotte e Bordighera, che un anno dopo ha portato all'assegnazione della gestione dei nosocomi di Albenga e Cairo all'Istituto Ortopedico Galeazzi (Gruppo San Donato di Milano). Il mese seguente, marzo 2019, il Policlinico di Monza, che aveva partecipato al bando pubblico, ha fatto ricorso al Tar. Il Tribunale amministrativo ligure, nel luglio scorso, ha accolto tale ricorso, ma il 19 dicembre 2109, la Commissione di gara, ha nuovamente assegnato la gestione dei due ospedali al Galeazzi. A questo punto, nel febbraio scorso, il copione si è ripetuto uguale a prima: il Policlinico di Monza ha fatto ricorso e il 5 giugno scorso il Tar ha, ancora una volta, gli ha dato ragione. Adesso ci troviamo in una situazione di stallo totale. Nel frattempo, durante l'emergenza Covid-19, la Giunta regionale ha pensato bene di chiudere l'ospedale di Cairo Montenotte, causando un danno enorme agli abitanti della Val Bormida.
A questo punto, vista la totale incapacità della maggioranza di centrodestra, chiediamo, come abbiamo fatto sin dall'inizio di questa vicenda, di fare marcia indietro e bloccare la privatizzazione degli ospedali di Cairo e Albenga, assegnando piena funzionalità ai due presidi sanitari. Inoltre rilanciamo la proposta di trasformare il nosocomio di Cairo in un ospedale di area disagiata. Chiediamo infine, come sollecitato dal consigliere Righello in questi giorni, di convocare in Commissione sanità l'assessore, Alisa, Asl 2 e i rappresentanti dei lavoratori della sanità per discutere di questa proposta."