Stando alle prime indiscrezioni sul milionesimo tavolo dell’alleanza giallorossa che si sta svolgendo proprio in queste ore assai tese, si torna sempre lì: o Sansa o Massardo.
E non si può evitare di farsi una domanda: perché continuare a mettere in mezzo e offrire in pasto a noialtri della stampa altre persone, tutte come si deve tra l’altro, per un gioco politico che con tutta evidenza gli eredi del (glorioso, piaccia o no) Partito Comunista non sono in grado o non vogliono portare avanti?
Per togliere la Liguria dalle grinfie di Toti non sarebbe stato necessario un miracolo: la situazione occupazionale e infrastrutturale, la gestione dell’emergenza covid, i pazienti oncologici costretti a emigrare, la privatizzazione degli ospedali, il cemento che tracima tra frane e alluvioni sono sufficienti a convincere molti dell’inadeguatezza del presidente che siede a De Ferrari e della sua politica zuppa di comunicazione e priva di sostanza.
Ma fra meno di tre mesi si vota, e ancora l’alternativa non c’è: se per volontà o per incapacità non sappiamo, ma una cosa la diciamo, ed è un’esortazione: candidatevi tutti.
Massardo e Sansa, Dello Strologo e Bandiera, Comanducci e Becce, Mannoni e Conti, Cremonesi e Bosco, e tutti gli altri che non ricordiamo più.
Almeno toglierete consiglieri a chi non ne vuole.
Per il resto, sappiamo che Alisa dispone di ottimi psicanalisti, e sembra essercene un assoluto bisogno.