L’ennesima resa dei conti tra le ceneri del Partito Democratico dovrebbe tenersi oggi: la coalizione torna in forse se alla fine i Dem optassero per Dello Strologo, unico nome che sembrano apprezzare davvero.
Son da comprendere, i vertici romani costretti a improvvisarsi maestre dell’asilo Mariuccia: questo non lo voglio perché ha parlato male di me, questo no perché mi sta antipatico, ma no Carletto dai, bisogna essere tutti amici e via discorrendo.
Il rischio della colossale figuraccia che stanno facendo i nostrani - anche se evidentemente non ne colgono l’entità - a Roma è invece ben chiaro: tante chiacchiere sull’unità, sul “noi diversi dalle destre”, e poi l’unica replica dell’alleanza di governo che sembrava fattibile schiatta ancor prima di veder la luce?
Non sarebbe un bel vedere, e metterebbe in grossi guai le due segreterie nazionali.
Non è però neppure consigliabile presentarsi e perdere, dimostrando così che non esiste in questo momento in Italia un’alternativa possibile alla destra.
Resterebbe l’opzione presentarsi e vincere, sfilando a Toti il governo della Liguria.
Missione impossibile?
Magari no: non ci stanchiamo di ripetere che la gestione Toti di questi ultimi anni lascia parecchio a desiderare specie sulla sanità, argomento che in questo 2020 è diventato principe assoluto.
Offrire un’altra visione della Liguria e della cura dei suoi cittadini è non solo possibile, ma doveroso.