È sempre lui, Domenico Arcuri.
Il commissario di tutto.
Da Invitalia a seicentomila annui fino all’emergenza covid, tra mascherine che mancavano e ventilatori che abbondavano al punto di spedirli serenamente all’estero, fino ad arrivare all’apoteosi della app cinese che è stata scaricata solo da lui e famiglia.
I suoi successi sono sotto gli occhi di tutti, e li possiamo ben verificare anche a Savona nella ottima gestione dell’area di crisi complessa.
D’altra parte il nostro è l’uomo per tutte le stagioni, che sta bene con tutto. Come il nero.
Senza dimenticare le gradevoli facezie con la giornalista Presutti di Report, che a domande molto serie si sentiva rispondere se tiene per la Roma o per la Lazio.
Ecco, noi un’idea ce l’avremmo per dargli un posto da supercommissario eterno. Nominatelo commissario al calcio, che tira sempre e forse lì farebbe meno danni.