Se Toti credeva di fare un dispetto al suo sfidante con queste parole si sbagliava, perché quello che in tanti desideriamo è proprio questo: l’antipode della sua visione di Liguria.
Il contrario della sua sanità privata, del suo cemento selvaggio, del suo azzeramento dei controlli antimafia e del codice degli appalti.
Il contrario della sua politica zeppa di propaganda e priva di sostanza, di mordente e di innovazione.
Il contrario dei suoi sorrisi a Castellucci e dei suoi post da automobilista-tipo “sono in coda come voi”.
E non pensiamo che “ogni nave che arriva nei nostri porti sia fonte di inquinamento e non di lavoro”, ma sappiamo che ci sono metodi moderni e finanziabili per coniugare il lavoro con la salute pubblica senza ammorbare l’aria che tutti dobbiamo respirare.
E non vediamo “in ogni cantiere non un luogo di lavoro ma un covo di ladri”, bensì chiediamo che le mafie dai cantieri stiano fuori, perché impediscono di lavorare alle imprese oneste.
E non vediamo “in ogni negozio un evasore fiscale”: in compenso abbiamo visto la destra savonese gettare sulla testa dei negozianti, che il sostegno l’han visto solo a parole, nuove tasse e balzelli e gettare via soldi pubblici per inutilissimi siti internet di promozione o di rappresentanza.
E non scambiamo “gli ideali per immobilismo o grigio appiattimento”, ma gli ideali qualcuno di noi li conserva ancora, nonostante trent’anni di TV berlusconiana e la peggior classe politica di sempre.
Quindi faccia pure Toti le “condoglianze” al centrosinistra, con l’usuale cattivo gusto, ma sappia che questo attacco così squallido non riesce a nascondere le sue tante mancanze.
LNS
