"Ciò che desta perplessità, ed in parte preoccupazione, è lo stato di inutilizzazione delle risorse provenienti dal Ministero a seguito del crollo del viadotto del Polcevera-Ponte Morandi.
Non sono parole mie - specifica Ferruccio Sansa - ma del procuratore Mori, con il quale condivido lo sconcerto per i 23 milioni che la Regione ha "speso solo in minima parte" per gestire l'emergenza trasporti dopo il tragico crollo."
Questa Procura contabile - scrive ancora Mori - non conosce le ragioni, anche in considerazione della gravità dell’evento e del pesantissimo impatto che lo stesso ha avuto sulla economia locale e su quella regionale, per le quali queste somme non siano state spese o, comunque, spese in misura minima.
In sostanza la giunta Toti avrebbe speso meno di 6 milioni sui 23 ricevuti, fondi che, ad esempio, avrebbero potuto alleviare i disagi dei pendolari allestendo un miglior servizio su ferrovia.
Rilievi che dimostrano quanto poco abbia fatto Toti, se non partecipare a passerelle di dubbio gusto, dopo la tragedia di Genova.
Ma torniamo alla Sanità. L'analisi del magistrato conferma che il modello lombardo inseguito da Toti non funziona non solo a livello di servizi, ma anche dal punto di vista contabile.
E a mia volta, come il procuratore Mori, vorrei comprendere l'effettivo ruolo svolto da Alisa, che è stata posta a capo delle Asl liguri generando solo costi aggiuntivi e ulteriori disservizi, senza essere stata in grado in questi anni nemmeno di far funzionare la centralizzazione degli acquisti".