Ieri la Corte dei Conti ha espresso un giudizio durissimo sull’operato della giunta guidata da Giovanni Toti.
Un giudizio ovviamente tecnico, perché la Corte dei Conti non è un candidato né un giornalista né una cassiera del supermercato: è, per la precisione, “l’organo di rilevanza costituzionale che svolge funzioni di controllo e giurisdizionali nelle materie di contabilità pubblica nonché amministrative e consultive” .
E cosa risponde il nostro?
Che la Corte dei Conti “esprime giudizi sulle scelte politiche”.
Una dichiarazione la cui gravità non pare esser stata compresa da molti, forse perché ricorda il Berlusconi dei tempi d’oro e quindi a sentir certe sconcezze abbiamo una certa abitudine.
Però i Lettori, almeno i nostri, sappiano che non è così: la Corte dei Conti non esprime giudizi politici, non fa campagna elettorale.
Si limita a studiare le carte e a rilevare quello che funziona e quello che non funziona, quello che è ragionevole dal punto di vista economico e quello che non lo è.
La matematica non è un’opinione.
Le affermazioni di Toti sono di una gravità inaudita.