Salute & Veleni24 luglio 2020 15:28

Riapre Oncologia, ma quanta fatica

Mentre il presidente Toti non rinuncia neppure oggi all’autoglorificazione, dichiarando che la sanità ligure “ha dimostrato, durante l’emergenza covid, di essere una delle migliori d’Italia”, il vicepresidente della Commissione Sanità Pastorino si chiede perché siano stati necessari 3 suoi interventi, una petizione e articoli sui maggiori quotidiani locali per veder compiuto un atto che dovrebbe rientrare nell’assoluta normalità: la riattivazione dei posti letto di Oncologia 1 presso il Policlinico San Martino

Riapre Oncologia, ma quanta fatica

«Apprendiamo positivamente, anche da fonti ufficiali, che saranno riattivati i posti letto di Oncologia 1 presso il Policlinico San Martino. Sarà così salvaguardata l’eccellenza professionale di questo reparto: un patrimonio, fatto di medici, infermieri, tecnici e oss. E finalmente cesserà lo stop alle attività, protrattosi negli ultimi tempi, frutto di una scelta per noi tuttora incomprensibile».

Così il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, vicepresidente della commissione sanità, che prosegue: «Siamo ben felici di questa decisione. Anche se per arrivarci sono state necessarie ben 2 note del sottoscritto al direttore generale Ucci e una nota all’Assessore Viale, unitamente a una petizione firmata da moltissime persone che chiedevano il pieno ripristino del reparto. Quindi l’atteggiamento trionfalistico mostrato oggi dai vertici del policlinico, con tanto di foto-notizia, ci appare quantomeno fuori luogo. Verrebbe da chiedersi perché debbano servire ben 3 interventi del vicepresidente della commissione sanità, una petizione e articoli sui maggiori quotidiani locali, per veder compiuto un atto che, invece, dovrebbe rientrare nell’assoluta normalità».  

«C’è da essere contenti per gli utenti, ma la gestione di chi dirige il San Martino resta incomprensibile. E questo vale non solo per il ripristino del reparto di Oncologia 1, ma anche per le evidenti difficoltà che stanno interessando alcune attività strategiche, come il trapianto di rene o il post trapianto di fegato.

O per i moltissimi medici e infermieri ancora sparsi fra corsie e padiglioni. Il che sarebbe motivato da carenze di organico per smaltimento ferie; o almeno, così dicono i vertici . Ma soprattutto, sembra che il San Martino continui a essere il palcoscenico di lotte intestine, senza che la direzione generale riesca a essere punto di equilibrio di un progetto armonico.

Tanti i nodi rimasti ignorati e irrisolti. Fino a quando i cittadini dovranno pagarne gli strascichi? Situazione grave, che nuoce in primis alle persone bisognose di cure, e poi a tutto il personale sanitario, medici, infermieri, tecnici e oss, che assiste spesso e mal-volentieri a balletti discutibilissimi».

LNS