Le valutazioni del Procuratore regionale della Corte dei Conti certificano in maniera incontrovertibile: la sanità ligure in era Toti-Viale è fra le peggiori d’Italia. «Un organismo autorevole, e non uno schieramento politico, afferma una verità che noi come Linea Condivisa sosteniamo da tempo. La sanità ligure è maglia nera e, a dirla tutta, negli ultimi 5 anni ha subito ampi margini di peggioramento.
Ma la constatazione formalizzata dalla Corte dei Conti era purtroppo sotto gli occhi di tutti; a patto che la si volesse vedere.
Eccolo, il fallimento di Toti-Viale: 64 milioni di disavanzo, la creazione di una sovrastruttura come A.li.sa che drena ingenti risorse ma che non è mai riuscita a coordinare né le ASL né i servizi sanitari sul territorio, un numero di ASL ormai anacronistico, la perdita in 5 anni di circa 1700 operatori sanitari –dichiara il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino -.
Una situazione sempre in salita, che i mesi dell’emergenza covid hanno evidenziato in maniera plastica. Abbiamo visto quanto abbia pesato la mancanza di una vera sanità territoriale, capace di agire da filtro dei disagi ed evitando l’ospedalizzazione spinta».
«Una situazione che i liguri non si meritano.
Per questo abbiamo ricette per voltare pagina: anzitutto una profonda revisione del governo della sanità regionale, con la riduzione delle ASL e l’abolizione di A.li.sa; la costituzione di una rete di servizi di prossimità, fra cui le Case della Salute, capaci di intercettare le esigenze dei territori; l’istituzione di un rapporto virtuoso con i medici di famiglia, protagonisti nella nostra idea di sanità territoriale in stretta connessione con le strutture pubbliche; la sperimentazione di modelli organizzativi che valorizzino una figura troppo spesso trascurata, quella dell’infermiere, che invece è in grado di assicurare una parte importante delle cure e interventi sanitari immediati a favore della cittadinanza; la riorganizzazione dei Pronto Soccorso, per liberarli dagli accessi impropri e quindi destinarli davvero alle emergenze gravi –spiega Pastorino».
«Il nostro è un percorso sfidante, basato su un progetto di sanità che non si limita a un anno, ma che traguarda due decenni –conclude Pastorino -.Vogliamo assicurare alla Liguria la compresenza di due livelli: la sanità territoriale, vicina al cittadino, e l’infrastruttura ospedaliera, destinata ai casi acuti. Un sistema integrato e armonico, in cui la regia sia completamente in mano pubblica».