Salute & Veleni27 agosto 2020 15:07

Test sierologici agli insegnanti: tanta burocrazia e mancano i kit

Gianni Pastorino torna sul problema della riapertura delle scuole e scrive al commissario straordinario di Alisa Locatelli: “L'anno scolastico è alle porte: Alisa snellisca le procedure e assicuri la consegna del materiale”

Test sierologici agli insegnanti: tanta burocrazia e mancano i kit

L’inizio dell’anno scolastico è ormai alle porte, ma i medici di medicina generale non hanno ancora ricevuto i kit per effettuare i test sierologici agli insegnanti.

Inoltre, le incombenze burocratiche previste da A.Li.Sa. dovrebbero essere snellite, per consentire ai medici di non sottrarre tempo alla prevenzione sul territorio e alla cura dei pazienti.

Il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, vicepresidente della commissione sanità, scrive al commissario straordinario Locatelli. 

«Secondo quanto stabilito da A.Li.Sa. la campagna sierologica per il personale docente e non docente doveva iniziare il 24 agosto, quindi 3 giorni fa.

E invece i medici non hanno ancora ricevuto i kit per effettuare gli esami –dichiara Pastorino -.

Stamattina abbiamo interpellato il commissario Locatelli per avere aggiornamenti in merito, ma anche per segnalare che le procedure burocratiche in capo ai medici sono troppo complesse; le operazioni vanno agevolate e velocizzate, perché la scuola sta per iniziare».

«La circolare di A.Li.Sa. del 24 agosto indica 3 passaggi, e la compilazione di altrettanti moduli. Ecco la procedura: i medici di medicina generale devono compilare il modulo di “avvenuto esame”, da inserire sul sistema TS per ciascun paziente. Dopodiché devono compilare un modulo sul portale PoLiSS (che non sempre funziona), ma a patto che esista già l’anagrafica del paziente, altrimenti dovranno crearla ex novo.

Infine, in caso di positività al covid, dovranno compilare il modulo di segnalazione, sempre sul portale PoLiSS –spiega Pastorino -.

Ci chiediamo quanto tempo servirà, soprattutto pensando agli studi medici che hanno in cura molti insegnanti. Impossibile pensare che nel 2020 non si trovino metodi più immediati. Pensiamo che il lavoro dei medici possa essere impiegato meglio, soprattutto nella prevenzione e nella cura dei pazienti». 

com