Ecco la sua risposta: “Ho recepito le istanze del comitato e ho realizzato una Commissione consiliare (in Consiglio provinciale) composta da membri di minoranza e maggioranza, per spiegare e valutare la questione. Contemporaneamente ho chiesto chiarimenti ad Arpal e Provincia, che hanno disposto degli interventi di miglioria (che abbiamo fatto eseguire come Provincia) e hanno confermato che la costruzione del nuovo impianto permetterebbe la produzione del bitume con tecnologia di ultima generazione che non comporterebbe la puzza e quindi risolverebbe il problema odorigeno.
La realizzazione del nuovo impianto però non è partita (pur essendo già approvato dal TAR) perché c’è in atto un ricorso al Consiglio di stato (portato avanti dal comitato contro il bitume) e finché questo è in corso i proprietari non fanno investimenti.
Inoltre, ho fatto una forte pressione perché si realizzasse il metanodotto, che a breve sarà pronto, quindi Icose tra circa un anno potrà fare bitume bruciando non più BTZ (che genera la puzza) ma metano.
Infine ho fatto una mozione in Consiglio provinciale affinché la Provincia impegni la Regione a normare l’inquinamento odorigeno (ad oggi in Liguria non esiste alcun regolamento di questo tipo) e a mettere delle soglie.
Quindi io penso di essermi preso a cuore la situazione dei cittadini, per migliorare la situazione e produrre in condizioni che siano ottimali senza far chiudere l’impianto.”