News05 settembre 2020 15:00

Conte: il verbale CTS del 3 marzo? Fu consegnato a Speranza

Il presidente del consiglio alla festa del Fatto Quotidiano, intervistato da Gomez e Padellaro, ripercorre la vicenda della zona rossa mai istituita per Alzano e Nembro. I verbali? “Non secretati, ma riservati”. E sulle opposizioni: con Forza Italia e la Meloni dialogo costante, con Salvini no perché quando lo cerco non mi richiama

Conte: il verbale CTS del 3 marzo? Fu consegnato a Speranza

“I verbali non sono mai stati secretati. Erano riservati. Degli omissis non mi sono occupato direttamente, è un fatto tecnico ma di solito si tratta di gestione della privacy.”

Il presidente ripercorre poi la storia della chiusura del paese:

“Firmo il DPCM la sera del 7, alle due di notte, ma c’è una fuga di notizie dai lavori: ricordo che il DPCM l’ho firmato io, ma i soggetti coinvolti sono stati tantissimi.

La gente dopo la fuga di notizie è scappata dal nord, e così abbiamo deciso il lockdown totale”.

Ne parlò con Mattarella?

“Ovviamente sì.”

Coi capi delle opposizioni? “Quasi tutte le decisioni le ho prese con loro, nel caso specifico non ricordo.

Con Forza Italia il dialogo è costante, con Meloni anche.

Con Salvini ho qualche difficoltà, non vengo richiamato se gli lascio un messaggio”.

Interviene Peter Gomez: il 3 marzo il CTS propone zona rossa per Nembro e Alzano, lei dice ai magistrati che quel rapporto non l’ha mai letto.

Conte risponde: “non ho mai rivisto una mia dichiarazione. Al Fatto in quell’intervista ho dichiarato un fatto storico: il verbale CTS è del 3 marzo, e quel verbale è stato comunicato a Speranza.

Il 4 marzo Speranza incontra Fontana e Gallera in Lombardia.

Il 5 c’è consiglio dei ministri, e Speranza mi riferisce i contenuti del documento CTS.

Documento che è stato trasmesso quel giorno al segretario generale di palazzo Chigi.

A quel punto ne discutiamo con Lamorgese.

C’era diffusione del contagio in Lombardia e non solo. Chiediamo un approfondimento: come mai ci chiedete zona rossa quando la situazione è già compromessa?

Brusaferro completa il suo parere la notte del 5.

La mattina del 6 abbiamo già predisposto lo strumento normativo per contenere la zona.

Il governo maturò la convinzione che una cintura sanitaria come accadde a Codogno e Vo aveva una logica per isolare la diffusione. Quando si scopre che la diffusione ormai c’è ci vogliono cose diverse”: da lì la decisione del governo di rendere tutta l’Italia zona arancione.

Ai Lettori decidere se ora le cose sono più chiare, o meno.

Poi interviene Padellaro: per il prossimo futuro possiamo immaginare due ipotesi.

  1. I dati restano quelli di questi giorni, preoccupanti ma non allarmanti. 
  2. Oppure possono aggravarsi. Avete un piano a e un piano b?

I vaccini per influenza sono il 40% in meno di quel che sarebbe necessario.

Il governo sta predisponendo misure?

Conte: "Il record contagiati è anche record tamponi, ed è l’effetto dei contagi agostani. Ma noi italiani ancora una volta ci dimostriamo responsabili e disciplinati.

Incrementeremo numero dei controlli e dei tamponi. Poi ci predisporremo per interventi mirati. Abbiamo un sistema di monitoraggio molto sofisticato, siamo in condizione non solo di conoscere l’andamento della curva  ma anche la soglia di criticità del sistema.

Così possiamo affrontare con fiducia l’autunno, certi che non ci sarà nessun lockdown generalizzato. Al massimo misure restrittive molto circoscritte sul piano territoriale (speriamo, ndr)

Sul numero dei vaccini non posso rispondere, ma sicuramente stiamo incrementando notevolmente i test, che costano. Molti miliardi sono stati investiti in test e ricerca del vaccino.”

A Conte vien e poi chi esto del MES: “non bisogna pensare che chiedendo 36 miliardi verranno investiti integralmente nella sanità, la nostra finanza pubblica andrebbe a rotoli. Se si apre un ospedale, quell’ospedale porta costi anche in futuro (logica quantomeno originale, ndr). Ho un atteggiamento laico: se avremo bisogno di ulteriori finanze per la sanità ne discuteremo e decideremo.” 

Gomez: se va male sulla scuola? Galli continua a dire che sarebbe stato meglio, dal punto di vista epidemiologico, aprirle il 1 ottobre.

Risposta di Conte: 

“Qual è il paese che fa pervenire due milioni e 400 mila banchi nuovi?

Alcune scuole hanno approfittato, legittimamente, dell’occasione per rifare tutto l’arredo scolastico.

Se tarderanno i banchi, il governo chiederà le penali ma non sarà il responsabile del ritardo.

Aule: quello il problema più grosso. Da gennaio 7 miliardi sono stati investiti nella scuola, una parte di essi proprio per interventi di edilizia scolastica. Stiamo risolvendo anche i minimi casi rimasti.”

Sull'utilità dei banchi ci siamo già espressi.

LNS