“Pare incredibile, ma dopo tutti questi mesi dalla grande paura di marzo mancano negli ospedali le mascherine Ffp2 e Ffp3, indispensabili per gli operatori sanitari indaffarati coi pazienti Covid. I 178 medici morti con il camice bianco, senza contare infermieri e operatori, non sono bastati per rifornire in tempo gli ospedali alla vigilia della seconda ondata. Lunedì il commissario Arcuri riferirà al Comitato tecnico scientifico come pensa di risolvere il problema.”
Così scriveva Repubblica ieri.
Degli esuberanti arretrati che la Corte dei Conti ha chiesto indietro al supercommissario non si sa più nulla: notizia scomparsa dai radar.
Ci si domanda ancora una volta chi para il fondoschiena e spinge questo signore all’apice di Invitalia che percepisce uno stipendio da seicentomila euro l’anno, con delega da commissario straordinario all’emergenza covid e alla scuola.
Che ha avuto sei mesi di tempo e soprattutto una disponibilità di fondi mai vista da nessun governo per acquistare ciò che serve, e poi si viene a sapere che quel che serve non c’è, tranne qualche inutile banco peraltro in ritardo.
E adesso che il governo è allarmato per la risalita dei contagi al punto di voler inviare l’esercito (l’esercito!) per le strade, lascerà ancora tutte queste deleghe a costui? Che straordinario lo è senz’altro, ma sarebbe meglio commissariarlo al più presto.