Ambulanze in coda davanti ai principali ospedali genovesi, malati per terra in attesa della visita, barelle restituite alle ambulanze dopo ore.
Le immagini che arrivano da Genova preoccupano.
I ricoverati con Covid 19 ad oggi in Liguria sono già 1.190, di cui 57 in intensiva.
Manca il personale sanitario, e anche gli spazi scarseggiano.
Tante proposte sono state rivolte alla Regione Liguria in questi mesi: mozioni per riaprire il padiglione Mios dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, richieste di riportare a degenza il padiglione Vigiola dell’ospedale San Paolo di Savona, petizioni perché venga utilizzato il padiglione C dell’ospedale Galliera di Genova.
Il presidente Toti però sembra orientato a scelte diverse: nel corso della prima ondata di contagi ha optato per l’allestimento di una nave - ospedale in porto, i cui elevati costi di esercizio hanno scatenato diverse polemiche.
Adesso Toti fa sapere che la Regione sta valutando l’ipotesi di attivare un reparto nella Fiera di Genova, al padiglione Jean Nouvel, per degenze a bassa intensità o convalescenze in uscita e per garantire il turnover nei reparti.
Una notizia che non conforta Gianni Pastorino, consigliere capogruppo di Linea Condivisa in Regione che nella scorsa legislatura è stato presidente della Commissione sanità: “esistono sicuramente altri luoghi più adatti, quali ad esempio il reparto C dell'ospedale Galliera, attualmente inutilizzato e di cui da tempo si chiede la riapertura proprio per un utilizzo covid. Bisognerebbe, prima di avventurarsi in operazioni dispendiose e forse poco utili, fare un’urgente e rigorosa ricognizione degli spazi già esistenti”.
“Comunque - prosegue Pastorino - mentre attendiamo fiduciosi che ci comunichino i costi di questa operazione, perché si parla di soldi pubblici, vorremmo sottolineare IL problema a monte: mancano gli operatori sanitari, soprattutto gli infermieri.
Si possono anche trovare nuovi spazi idonei, ma il problema vero è che il personale attualmente disponibile è allo stremo, e non basta.
Le assunzioni e i bandi dovevano essere fatti prima e non pensati adesso.”