Contromano08 novembre 2020 09:40

Troppo arancioni per essere gialli

Ci son volute due inchieste della Procura nel giro di un paio di settimane, ma alla fine ce l’abbiamo fatta: i giornali nazionali parlano della Liguria

Troppo arancioni per essere gialli

“Forse diventerà arancione”, scrivono stamattina il Corriere e il Fatto. 

Arancioni purtroppo lo siamo già abbastanza - altrimenti a questo punto qualcosa nella sanità sarebbe forse già cambiato - ma stavolta una modifica nella classificazione di rischio verrebbe accettata di buon grado anche dallo stesso Toti. 

Il presidente infatti cerca di mostrare ottimismo dichiarando che “Genova è probabilmente arrivata al plateau dell’epidemia” ma ammette di conoscere “la situazione dei nostri ospedali”, anche se non rinuncia a ricordare che delle 35 vittime di ieri solo 5 avevano meno di 65 anni.

Poi si lancia nel ringraziamento di prammatica allo “stremato personale degli ospedali”, che forse sarebbe meno stremato se si fosse proceduto per tempo a concorsi e assunzioni anziché pensarci quando la regione era già travolta dalla seconda ondata. Una seconda ondata che era prevista da tutti, salvo il pittoresco accenno del dottor Bassetti al gatto selvatico che avrebbe preso il posto della tigre assassina. Ma tant’è.

Su tutto questo indaga oggi la Procura: sul piano pandemico ligure che prevedeva tamponi a domicilio in 24 ore, rafforzamento del personale sanitario e un sacco di altre ottime azioni che stridono un po’ con le ambulanze in coda per ore davanti ai pronto soccorso genovesi e con le persone chiuse in casa che aspettano un tampone anche per dieci giorni.

E se l’indagine sui dati trasmessi al Ministero della Salute che ci han fatto finire in zona gialla è certamente importante, a preoccupare sul serio dovrebbe essere quella sul piano predisposto dall’indispensabile Alisa e sulla sua realizzazione. 

Ancora una volta insomma la palla passa ai magistrati, che non per altro il mentore del nostro ha sempre definito toghe rosse. Come le zone.

LNS

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