News18 dicembre 2020 16:13

L’appello dell’Arci: “Vogliamo sopravvivere”

“È incomprensibile che ai circoli non sia concesso di proseguire nelle attività di ristorazione che bar e ristoranti nelle zone gialle continuano a svolgere: il primo lockdown in qualche modo l’abbiamo superato, ma adesso rischiamo davvero di non rialzarci più”. Il Terzo Settore chiede al Governo quell’attenzione che finora è mancata

L’appello dell’Arci: “Vogliamo sopravvivere”

Arci ha un milione di iscritti in tutta Italia, e come altri soggetti del Terzo Settore svolge un ruolo sociale insostituibile, di solidarietà e aggregazione.

Nonostante questo il Governo sembra sordo a tutti gli appelli, e nella Legge di Bilancio è addirittura prevista una nuova norma che equiparerebbe i circoli alle altre attività economiche, togliendo l’attuale riduzione dell’Iva alle associazioni senza scopo di lucro.

Perché questa discriminazione?

A porre la domanda è Franco Zunino, presidente dell’Arci savonese, che ci spiega che il 18 dicembre è una giornata di mobilitazione decisa da tutti i circoli del Paese: “C’è troppo poca attenzione da parte del Governo al nostro mondo, quello del volontariato e dell’associazionismo. Molti circoli da marzo non hanno più riaperto.

Perché sarebbe più rischioso prendere un caffè in un circolo Arci piuttosto che in un bar? Tanto più che alcune SMS, affidate a gestori esterni, possono restare aperte. Inoltre siamo stati gli ultimi anche per i ristori, che per i circoli previsti solo nell’ultimo DPCM e comunque sono tutt’altro che immediati, dovendo passare per le Regioni.”

Impossibile insomma la normale attività di il tesseramento, impossibili le cene o le manifestazioni di autofinanziamento che sono indispensabili per la sopravvivenza stessa dei circoli. 

“Adesso però le pacche sulle spalle e le buone parole non ci bastano più. Chiediamo una pressione sul governo da parte di tutti quelli che possono farlo, a partire dalle Regioni (la Regione Piemonte, per esempio, ha preso una posizione ufficiale e ha dichiarato che porterà le nostre istanze a Roma) e chiediamo ai cittadini di sostenerci, in primo luogo tesserandosi. 

Siamo colpiti che proprio questo governo mostri così poca attenzione, quasi non ci fosse la conoscenza di un mondo solidale che svolge compiti sociali importanti: pensiamo al doposcuola per i bambini di famiglie in difficoltà, alla società di Cantagalletto che fa attività per i senzatetto assieme alla comunità di Sant’Egidio, o alla raccolta dei giocattoli che domani distribuiremo a Villa Cambiaso (una giornata di solidarietà a favore dei più piccoli che gli organizzatori avevano sperato di svolgere in piazza Sisto, ma poi è stata spostata per i tentennamenti del Comune, mentre è stato vietato di utilizzare gli spazi esterni della Società XXIV aprile di Villapiana): paradossalmente, da altri Governi ci saremmo aspettati una discriminazione, ma non da questo”.

“Ora rischia di scomparire un mondo” conclude Zunino: “quello delle Società di Mutuo Soccorso, che a Savona hanno una tradizione antichissima, e dei Circoli di strada che non ricevono alcun aiuto né agevolazione e ai quali vengono applicate, incomprensibilmente, regole assai più severe di quelle previste per gli esercizi commerciali. Le nostre basi associative sono importanti luoghi di aggregazione per le persone più fragili, spesso sole, veri e propri punti di rifermento nei quartieri per le iniziative culturali e per la socialità. E’ possibile che tutto questo scompaia, e non possiamo permetterlo”.

“Curiamo la socialità: aiutaci a continuare” è il titolo del calendario Arci per il 2021: ecco come prenotare la propria copia https://www.arci.it/curiamo-la-socialita-aiutaci-a-continuare/  

G.S.