La pratica che prevedeva la variante urbanistica rispetto alle aree del lungomare di ponente di Via Nizza non è passata. Abbiamo votato contro una pratica di cui tanto si è parlato, a dire la verità anche in maniera scomposta.
Una pratica che politicamente non sarebbe dovuta neanche approdare in Consiglio comunale dopo il voto contrario della Commissione consiliare. Ma la Giunta ha sottovalutato questi aspetti sottoponendo al rischio anche lo stesso imprenditore che ha tutto il diritto di richiedere di esercitare.
La maggioranza che guida questa città ha ancora una volta non gestito politicamente una scelta che posta così come è stata presentata, aveva a che fare con una porzione di spazio importante della nostra città.
Veniamo nel merito. Abbiamo ascoltato dichiarazioni molto gravi anche in Consiglio.
Ci sentiamo lontani da questo: non è nostro stile fare politica insinuando dubbi sulla trasparenza dell'operato degli uffici sia che essi siano del Comune, sia che essi siano di altri enti coinvolti, come in questo caso. Non è con questi argomenti che immaginiamo si possa pianificare e condividere le scelte che riguardano il futuro della città, che si tratti di porzioni più o meno grandi.
Ma c’è un ma. Perché nella pratica c'era in effetti qualcosa di più. Si tratta della connessione con il futuro dell'area del lungomare di ponente perché nella variante di PUC prevista nella Relazione si prevedeva la trasformazione di un'area - mappale 665 - oggi facente parte del SUA 2.1 "spiagge", in area BS, area che avrebbe consentito la collocazione di nuovi volumi in applicazione della legge 49/09. Una variante che avrebbe quindi indirettamente "agito" sulla programmazione del lungomare di ponente.
Qualsiasi tipo di previsione che coinvolga il litorale dovrebbe essere pianificata nel suo complesso.
Le nostre forze politiche sono impegnate da tempo nello studio, nella ricerca e nel confronto per il programma per Savona in vista delle prossime amministrative 2021.
Non possiamo da una parte teorizzare un approccio nuovo che prevede una visione e una pianificazione d'insieme e dall'altra parte praticare azioni e votare delibere di segno opposto.
Qualsiasi tipo di previsione che incide e che pone cambiamenti sul litorale va pianificata nel suo complesso. Pianificata politicamente. Questo è il compito di una amministrazione.
Neanche il voto contrario in Commissione - e tutto quello che in Commissione è accaduto - ha fatto porre a questa maggioranza qualche interrogativo, abbiamo chiesto anche in Consiglio di ritirare la pratica permettendo una nuova formulazione progettuale da parte dell'imprenditore proprio nell'interesse e nel rispetto del suo legittimo diritto a esercitare la sua attività.
Noi ci siamo semplicemente posti la domanda su che cosa sarebbe successo su quell'area alla luce della variante. E l'abbiamo studiata. Crediamo sia cosa doverosa nel rispetto di chi ci ha eletto.
Non sappiamo se la maggioranza si sia posta questa domanda, forse no e la trascuratezza politica di non gestire le pratiche è lo specchio della non gestione del futuro della nostra Città. Siamo al capolinea. Per fortuna. E se i savonesi lo vorranno ci metteremo subito al lavoro.
Il Gruppo PD Savona
Elisa Di Padova
Cristina Battaglia
Paolo Apicella
Giovanni Maida