Ventisette ragazzi con disabilità, che avevano regolarmente prenotato il proprio posto sul treno regionale Genova - Milano, sono stati costretti a scendere e ricorrere a un servizio sostitutivo perché chi era salito prima aveva occupato i loro posti e ha rifiutato di cederli, nonostante - riporta l’Ansa - la presenza della Polfer e del personale Trenitalia.
Il convoglio originario, a quanto si apprende, era stato vandalizzato a Savona ed è stato necessario sostituirlo, immaginiamo con uno meno capiente.
L’episodio - o meglio il sopruso - è avvenuto ieri, alla stazione di Genova Principe e lascia, oltre all’amarezza, diverse domande.
Perché le persone che occupavano abusivamente i posti prenotati da altri non sono state costrette a scendere, e invece a dover scendere sono stati i più deboli? Un punto che è auspicabile venga chiarito al più presto: abbiamo visto passeggeri lasciati a terra e convogli bloccati per molto meno.
E ancora: davvero dopo un episodio del genere possiamo affermare che il sistema del trasporto ferroviario “ha retto” la prova del weekend pasquale, come sostiene l’assessore regionale ai Trasporti? Due anni a parlar solo di covid per poi fare viaggiare la gente nei carri bestiame?
Infine, acclarato che non è andato tutto bene e che non ne siamo usciti migliori, si vorrà finalmente prendere atto che nel belpaese abbiamo un grande problema di educazione civica da risolvere o continueremo a nasconder la testa sotto la sabbia mentre precipitiamo tutti nella legge della giungla?
Il consigliere regionale capogruppo di Linea Condivisa, Gianni Pastorino, ha appena depositato un’interrogazione "per chiedere all’assessore regionale Berrino se esistano le condizioni per cui la Regione possa agire giuridicamente, sia nei confronti delle persone che non hanno lasciato il posto ai ventisette ragazzi sia nei confronti del personale di Trenitalia. Chi ha la responsabilità di far rispettare la prenotazione del posto sul treno?" domanda Pastorino.