La partecipazione ha dato già un primo segnale non del tutto negativo: oltre a sindaci e assessori di tutti i Comuni della provincia, ai consiglieri regionali Arboscello, Brunetto, Vaccarezza e Bozzano erano presenti al tavolo costituito alla fine del 2022 cinque dei parlamentari eletti in Liguria, che erano stati tutti debitamente invitati (i deputati Andrea Orlando, Valentina Ghio, Ilaria Cavo e i senatori Lorenzo Basso e Gianni Berrino).
Le assenze in questi casi pesano quanto le presenze e a stupire è che non ci fosse neppure un parlamentare eletto con uno dei partiti al governo, la Lega: assente perfino l’unico eletto in Parlamento di tutto il Savonese, il senatore Francesco Bruzzone che risiede a Stella.
Il sindacato confederale ha posto l’accento sugli annosi problemi che affliggono il territorio, ricordati dal segretario della Cgil savonese Andrea Pasa: dal tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (per tutta la provincia esiste un solo ispettore tecnico dell’Ispettorato del lavoro) a quello antico e sempre più grave delle infrastrutture, dai servizi sociosanitari territoriali che subiscono continue riduzioni nonostante la grande percentuale di popolazione anziana fino alle vertenze industriali, che diventano crisi per la mancanza di politiche a livello nazionale.
Vale per la vadese Sanac, commissariata da dieci anni e che ancora attende la decisione di Acciaierie d’Italia sul suo destino, vale per Piaggio, anch’essa commissariata e in mano al Governo ma senza prospettive visibili di futuro e di rilancio, vale per Alstom - Bombardier in attesa di una risposta da Invitalia da ormai diciotto mesi (buon riposo): casi industriali urgenti, che vedono coinvolti circa tremila lavoratori dei diecimila che compongono la forza lavoro dell’industria savonese.
“Dateci gli strumenti per lavorare” è l’appello lanciato da Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione Industriali, che ricorda la grande prova di resilienza data dal Savonese in questi anni grazie al lavoro di imprenditori, lavoratori ed enti locali: Savona risulta la seconda provincia d'Italia per crescita del valore aggiunto nel 2022 - ricorda Berlangieri -, seconda solo a Milano.
“Con un sistema portuale locomotiva della Liguria, aspettiamo dal 2018 un casello autostradale che doveva esser pronto prima dell’avvio delle attività sulla piattaforma di Vado Ligure”.
È stata poi la volta degli interventi dei parlamentari: Berrino ha rilevato che cento giorni di governo non possono recuperare anni di ritardi e ha ricordato che tra i quattro dossier ritenuti più urgenti dal ministro Urso c’è proprio quello di Acciaierie d’Italia.
Lorenzo Basso ha proposto un’azione concreta da implementare oggi stesso: la formalizzazione della richiesta di un incontro urgente al Ministero dello sviluppo economico.
Hanno aderito immediatamente Ilaria Cavo (“siamo qui tutti insieme per le esigenze di questo territorio”), Valentina Ghio (che ha osservato come sia necessario partire dalle crisi industriali prima che diventi troppo tardi ma che i temi legati alle infrastrutture, al trasporto pubblico locale e quelli sociosanitari siano comunque imprescindibili perché delineano la vivibilità dei territori e ha proposto incontri periodici per portare al Savonese un ritorno concreto) e Andrea Orlando, che ha riscontrato come la Liguria e Savona siano un punto di osservazione interessante per i mutanti equilibri tra il peso della logistica e quello del manifatturiero. C’è bisogno - ha ricordato l’ex ministro - di una buona condizione delle infrastrutture, ma anche di qualità della formazione e della forza lavoro.
Insomma un primo risultato c’è ed è apprezzato: “Bene la formalizzazione di una richiesta al ministero dello sviluppo sulle vertenze industriali savonesi a firma di parlamentari presenti, consiglieri regionali e tavolo provinciale locale” dichiara Andrea Pasa al termine dell’incontro.